Una lettrice si vede proporre un’offerta che sembra allettante, segue i consigli di Wind e si ritrova con un doppio contratto. Che fare? Ci aiuta Valentina Masciari di Konsumer Italia
Caro Salvagente, usavo il cubo per la connessione ad internet con una scheda telefonica Wind. Wind mi ha contattata proponendomi un’offerta adsl fissa e telefono fisso, al momento dell’adesione ho chiesto se dovessi fare qualcosa per il cubo, mi hanno risposto che passavo da un offerta ad un’altra automaticamente. Adesso mi continuano ad arrivare le fatture del cubo, che non ho più utilizzato dopo l’attivazione della linea adsl. È giusto che paghi un utenza che non ho utilizzato, e per la quale, se me l’avessero detto, avrei a suo tempo fatto la disdetta?
Cordialmente Livia Muccioli
Alla nostra lettrice risponde Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia.
Il problema è proprio quello ben sintetizzato dalla lettrice: se me lo avessero detto…
Ha ragione la signora Muccioli, in quanto ha ricevuto delle informazioni errate, se non addirittura fuorvianti.
Il contratto che aveva inizialmente, è di una tipologia completamente diversa rispetto a quello attivato in seguito. In sostanza, aveva un supporto, il cubo, come lo definisce la signora, al cui interno c’è una sim con la quale fa traffico dati.
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Il nuovo contratto di rete fissa, prevede invece, l’attivazione di una linea dati e di una linea voce che funzionano con tecnologia differente rispetto alla sim. È quindi consequenziale, che la giusta informazione da dare, doveva essere quella di cessare il primo contratto e quindi attivare quello nuovo di rete fissa.
Non poteva passare da un’offerta all’altra in modo automatico, perché non si trattava di cambio offerta sullo stesso prodotto ma di sottoscrizione di un contratto diverso e nuovo.
Effetto di questa informazione scorretta, è che la signora si trova a pagare due servizi. Dovrà quindi, chiedere la cessazione della sim dati e di conseguenza del relativo contratto: solo in questo modo finirà di pagare le fatture di tale servizio e purtroppo, dovrà pagare anche le fatture emesse, nonostante non abbia utilizzato il servizio in questione.
Formalmente, infatti, le fatture sono corrette ma, altra valutazione va fatta sulla correttezza e validità dell’informazione che ha ricevuto, e che l’ha indotta in errore.
Su tale aspetto, non è verosimile avviare una contestazione in senso stretto, perché si tratta di “consigli” forniti dall’operatore che non è possibile tracciare facilmente, e perché i gestori poco probabilmente andranno a verificare quanto successo.
Se solo gli operatori delle società operanti in questi settori, venissero formati anche nel rispetto dell’obiettivo della qualità della vendita e non solo sul raggiungimento dei numeri, per certo avremmo molte meno problematiche di questa natura.
Allora, ascoltiamo le proposte che provengo dai call center, dai servizi clienti dei vari gestori o fornitori ma, cerchiamo, nei limiti del possibile, di verificare il tutto e poi di procedere con la nostra scelta.