Mutui, la Bce aumenta i tassi dello 0,25: per le rate variabili +240 euro

MUTUI BCE AUMENTI

La Bce con l’ottavo aumento rialzo consecutivo porta il tasso di riferimento al 4%. Per i mutui indicizzati previsti ulteriori rincari di 240 euro all’anno. È urgente che il governo ripristini il fondo salva rata-variabile

La Bce procede con l’ottavo rialzo consecutivo dei tassi d’interesse: con lo 0,25% di aumento il tasso di riferimento sale al 4%.

“Una pessima notizia! Considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,52% l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, pari a 20 euro al mese. Una stangata annua pari a 240 euro” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori.

Stime ancora più pessimistiche quelle di Facile.it secondo le quali l’aumento dei tassi potrebbe tradursi in un aggravio complessivo di quasi 275 euro rispetto a gennaio 2022 (+60%) per un mutuo a tasso variabile.

I prossimi mesi poi non promettono nulla di buono sul fronte dei finanziamenti ipotecari. Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 7 giugno 2023), ricorda il portale in una nota, emerge come la corsa dei tassi potrebbe non essere finita. Gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco a settembre 2023 e il tasso del mutuo medio preso in esame sfiorerebbe il 5,10%, con una rata di circa 743 euro (+285 euro rispetto a quella iniziale).

Altro fattore negativo è la scadenza, a fine giugno, delle condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima casa destinati ai giovani, misura che ha aiutato molti richiedenti under 36 ad acquistare un immobile: se nel primo semestre 2021 gli aspiranti mutuatari con meno di 36 anni rappresentavano il 43,4% delle richieste totali di mutui prima casa, tra gennaio e maggio 2023 questo valore ha raggiunto il 51,3%.

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Ripristinare il fondo salva rata-variabile

Di fronte a questi continui aumenti che mettono in difficoltà le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile (il 14% dei contratti in essere) il governo avrebbe la possibilità di porre un argine ripristinando una misura prevista fino a qualche anno fa dal Fondo Gasparrini gestito da Consap: il salva rata-variabile.

La misura originaria del fondo Gasparrini scomparsa poi nel tempo prevedeva la possibilità di accedere al beneficio della sospensione delle rate qualora la cifra semestrale fosse aumentata del 25% o del 20% nel caso di pagamenti mensili rispetto alle precedenti. Se pensiamo che mediamente negli ultimi mesi la rata del mutuo variabile è aumentata del 60% (senza considerate i prossimi possibili ritocchi all’insù) è facile immaginare che una misura di sostegno per questi mutuatari è quanto mai necessaria.