Perché il resveratrolo è indispensabile per la nostra salute

resveratrolo

Il resveratrolo è una un antiossidante naturale molto benefico per il nostro organismo. Ecco in quali alimenti si trova e come agiscono i preziosi flavonoidi di cui questa sostanza è ricca

In natura è tracciabile una sostanza che è sempre più oggetto di studi e interesse medico e scientifico. Si trova nel vino rosso ma non solo. Parliamo del resveratrolo, un elemento che isolato fa parte dei fenoli non flavonoidi. Più precisamente una fitoalessina prodotta in modo naturale da alcune piante (soprattutto vite, more e cacao) per proteggersi dai patogeni esterni, in particolare funghi e batteri.

In realtà questo fenolo si trova in diversi frutti che possiamo regolarmente consumare e dagli effetti antiossidanti. Le principali fonti alimentari di questa sostanza sono le bucce d’uva (da qui la presenza nel vino), frutti rossi come lamponi e mirtilli e frutta secca, in particolar modo nelle arachidi.

Dove si trova

Questa sostanza trova impiego in diversi utilizzi, oltre che disponibile in natura e in alimenti commestibili. Vediamo dove si trova e come può essere introdotta nell’organismo:

·       Può essere assunta come integratore alimentare con prodotti specifici;

·       Viene utilizzata negli studi e nelle ricerche su alcune malattie umane, senza finora alcun esito certo;

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·       Si trova in prodotti cosmetici da applicare sulla pelle e sul viso, in particolare creme e lozioni per mantenere il tono e l’elasticità del derma e contrastare la formazione delle rughe;

·       Trova impiego anche nei prodotti per capelli, per rallentarne la caduta e l’invecchiamento (contro i capelli bianchi);

·       Viene commercializzata per il trattamento della menopausa, generalmente per alleviare le vampate di calore con eccessiva sudorazione notturna, l’insonnia e i disturbi dell’umore.

Non trattata e isolata dai processi industriali, si trova in natura:

·       Nelle radici di Polygonum cuspidatum e di piante erbacee (a scopo autoprotettivo dai patogeni esterni);

·       Nella buccia dell’uva nera, quindi vi è traccia di resveratrolo nel succo d’uva e nel vino rosso;

·       Nelle arachidi;

·       Nei frutti rossi, in particolare nelle more, nei gelsi neri e nei mirtilli;

·       Nel cacao.

A cosa serve il resveratrolo

Questa sostanza naturale è uno dei fenoli noti ai consumatori per la presenza nei vini, in realtà è più conosciuta tra i laboratori di studiosi dell’alimentazione e della chimica degli alimenti, tanto che il ministero della Salute l’ha inserita nell’elenco di “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico“.

I nutrizionisti dell’Irccs Humanitas ricordano che sono differenti le attività biologiche, sebbene molte non siano state ancora riconosciute dal punto di vista scientifico. Perciò il resveratrolo avrebbe capacità:

·       Antiossidanti e antinfiammatorie

Proteggerebbe i vasi sanguigni ed è uno stimolante nei processi coinvolti nella regolazione del ciclo cellulare e nella riparazione del DNA. Da antiossidante potrebbe proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, di conseguenza aiuterebbe a combattere l’invecchiamento della pelle;

·       Nella prevenzione delle malattie

Alcuni studi stanno provando a dimostrarne l’efficacia dal punto di vista preventivo contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari e cancro.

Il resveratrolo fa bene?

Sui possibili benefici (soprattutto da assunzione di integratori alimentari) il condizionale è d’obbligo, poiché l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha approvato i messaggi pubblicitari che promettono tali e specifici benefici generati dal consumo di prodotti e integratori a base di resveratrolo.

Anche le indicazioni sui presenti effetti antiossidanti sono state rifiutate dall’autorità alimentare a causa dell’assenza di prove scientifiche sufficienti a giustificarli.

Pertanto, non essendoci prove certe, bisogna considerare eventuali effetti collaterali e controindicazioni rispetto all’assunzione dei prodotti con integrazione della sostanza. Gli effetti indesiderati potrebbero manifestarsi nel lungo periodo, comunque non gravi, e dovuti all’assunzione di dosi importanti.

Inoltre, dai risultati di esperimenti di laboratorio si ipotizza che questi integratori possano interferire con i farmaci fluidificanti come il warfarin e con medicinali antinfiammatori non steroidei come l’aspirina e l’ibuprofene, aumentando il rischio di sanguinamento. Humanitas comunque precisa che “in un comune integratore a base di resveratrolo in commercio i dosaggi sono in genere di molto inferiori a quelli che si sono dimostrati utili in fase di esperimento”.

Anche i (non) flavonoidi sono importanti per la salute

Oltre ai fenoli non flavonoidi sono importanti i flavonoidi, sui cui presunti effetti benefici abbiamo più dati disponibili. Il tema dei flavonoidi è stato approfondito in questo recente articolo. La disponibilità in natura di questo elemento, e negli alimenti, è molto variegata. Finora sono state rintracciate oltre 6mila molecole della categoria dei flavonoidi, divise in vari gruppi, tra i quali bioflavonoidi, isoflavonoidi e neoflavonoidi. Ciascun gruppo con caratteristiche specifiche a livello di struttura chimica e proprietà benefiche. Da questi gruppi si intuisce che i cibi ricchi di questi antiossidanti sono numerosi e possiamo così sintetizzarli per categorie con i rispettivi alimenti che li contiene:

·       Flavanoli (Vino rosso, cavoli, cacao, cipolle, pesche, frutti di bosco);

·       Flavoni (Menta, camomilla, sedano, prezzemolo);

·       Flavanoni (Agrumi come arance, pompelmo, limoni);

·       Isoflavoni (Legumi, soia, fave);

·       Antocianine (Frutti di bosco come more, lamponi, mirtilli, e fragole, cacao, vino rosso).

Tutti questi cibi (alcuni meglio se consumati di stagione e freschi) possono dare un ottimo apporto di flavonoidi e sono inclusi in una dieta ricca ed equilibrata. Al di là degli altri presunti benefici, non c’è dubbio che il principale effetto sulla nostra salute di tali sostanze sia quello antiossidante. Agiscono come ideale filtro contro i radicali liberi, i principali responsabili del nostro invecchiamento e di molte altre condizioni e patologie (i radicali liberi contribuiscono allo sviluppo di alcune malattie, anche croniche, come il diabete 2, il cancro, determinate patologie cardiovascolari o autoimmuni).

Più flavonoidi allontanano il rischio tumori

Sui flavonoidi dicevamo prima ci sono più dati scientifici disponibili rispetto ai non flavonoidi, anche rispetto alla prevenzione dei tumori. Infatti, parlare soltanto degli effetti antiossidanti dei radicali liberi sarebbe riduttivo, viste le numerose proprietà che possono avere sulla nostra salute e sul nostro corpo. Questi pigmenti vegetali possono infatti aiutarci a combattere l’ipertensione arteriosa (ovvero il valore eccessivo della pressione sanguigna), riducono il rischio di infarto e ictus (questo principio vale soprattutto per i flavonoidi del caffè, del té e della soia), riducono il rischio di diabete 2 e del cancro e favoriscono il controllo del peso.

Secondo quanto riporta Humanitas, inoltre, sembra che i flavonoidi potrebbero essere anche di grande aiuto per il sistema immunitario, per una corretta circolazione sanguigna, per il fegato e la pelle (contro gli effetti dannosi dei raggi UV). Rispetto a questi ultimi effetti, in ogni caso, il dibattito è ancora piuttosto aperto.

Anche l’Airc (Associazione Italiana per la ricerca contro il cancro) citando uno studio danese ha confermato che i soggetti che assumono le giuste quantità di queste sostanze sono tendenzialmente meno a rischio di altre di sviluppare tumori. Secondo la ricerca svolta su un campione di 56.000 persone seguite per ben 23 anni, ne bastano 5000 milligrammi al giorno: si tratta di un obiettivo facilmente raggiungibile assumendo per esempio una tazza di tè, una mela, un’arancia, 100 grammi di mirtilli e 100 grammi di broccoli.