Un lettore si vede cancellare il volo da Lufthansa e deve partire il giorno successivo. La compagnia nega la compensazione pecuniaria invocando una circostanza straordinaria (lo sciopero). Ma non dice che era indetto dal proprio personale e dunque avrebbe dovuto pagare
Caro Salvagente. Vi scrivo per una problematica relativa a 2 voli cancellati, che sto affrontando e avrei bisogno di aiuto. Avevo prenotato un volo Lufthansa da Bruxelles a Napoli. Viaggio spesso su questa tratta facendo scalo a Monaco o Francoforte. Il volo mi è stato cancellato la sera prima (messaggio intorno alla mezzanotte). Fortunatamente ero online e ho contattato il call center per essere riprotetto. mi hanno sostituito il volo con un altro (facendo scalo da altra parte) ma il giorno successivo. il giorno seguente mi ricancellano il volo, e mi assegnano a un volo Alitalia (che è stato in realtà fatto da Airiberia con un piccolo velivolo). Sono arrivato con circa un giorno e mezzo di ritardo e con un pessimo volo (io avevo pagato anche per l’assegnazione del posto per essere più comodo). Alla mia richiesta di ricevere un indennizzo, mi è stato negato dicendo che il disagio non era dipeso da loro ma da un non meglio precisato sciopero di personale. Siccome all’aeroporto di Bruxelles non avevo avuto notizia di alcun disagio su altri voli, e siccome anche alla lounge della Lufthansa (sono frequent traveller), gli addetti mi riferivano che solo Lufthansa stava avendo problemi, ho chiesto maggiori dettagli. Ho chiesto di sapere chi avesse scioperato, per poter valutare la possibilità di far causa o no, mi hanno risposto che non potevano dare dettagli. Ho reinviato la richiesta lamentando la mancanza di trasparenza e dicendo che era mio diritto sapere, ma ho sempre ricevuto risposte generiche e negative. Penso sia mio diritto poter conoscere le ragioni per le quali mi venga negato l’indennizzo. Ho pensato di rivolgermi ad un giudice di pace ma non conosco le procedure, né se ho bisogno di un avvocato. Ma in quel caso, temo che le spese supererebbero l’indennizzo. Potete indicarmi come muovermi?
Marco Tipaldi
Quanto accaduto al lettore ripropone una questione sulla quale le compagnie aeree assumono spesso, come ancora in questo caso, un comportamento illegittimo e vessatorio nei confronti dei passeggeri. E ciò nonostante la Corte di Giustizia Europea abbia fatto, da tempo, chiarezza.
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Andiamo con ordine. Lo sciopero è una delle circostanze eccezionali per le quali le compagnie possono non corrispondere la cosiddetta compensazione pecuniaria, l’indennizzo di cui parla il lettore. Ma non sempre è così. Perché la si possa invocare è necessario che lo sciopero non sia riconducibile al personale della compagnia, ma ad altri soggetti, quali ad esempio, il personale dei controllori di volo o il personale dei servizi a terra degli aeroporti. In questi casi infatti lo sciopero è subito dalla compagnia, che non ha nessun governo del rapporto di lavoro di tale personale. Ma se, al contrario, lo sciopero è del personale della compagnia, quest’ultima non può invocare l’esimente. Infatti come ha avuto modo di chiarire la Corte in quest’ultimo caso lo sciopero è un fatto interno alla compagnia, attiene al rapporto di lavoro tra quest’ultima e i propri dipendenti. Quindi rientra tra quelle normali attività d’impresa, che la compagnia non deve solo prevedere, ma anche attivarsi per tempo per evitarle e prevenirle.
Al lettore non è stato dato questo chiarimento ed è facile comprenderne il motivo. Se infatti lo sciopero fosse stato di altro personale la compagnia avrebbe “sbattuto in faccia” al passeggero tale circostanza ben sapendo che aveva tutte le ragioni per non corrispondere l’indennizzo. Ma visto che si è trincerata dietro il silenzio risulta chiaro il motivo: lo sciopero era del personale della compagnia. A confermare indirettamente ciò quanto riferito dal lettore. e cioè che in aeroporto non vi era nessun disservizio e che solo Lufthansa stava avendo problemi. A questo punto consiglierei al passeggero di inviare esposto all’Enac, non semplice reclamo, attenzione, ma un esposto. Rappresentando quanto accaduto come violazione del Regolamento Comunitario n. 261/2004, che dà diritto alla compensazione pecuniaria e chiedendo l’apertura del relativo procedimento sanzionatorio. L’istruttoria dell’Enac farà chiarezza sui reali motivi dello sciopero. Sul sito di Enac si possono trovare le indicazioni per tale esposto, che si può presentare con procedura online.
Censurabile poi anche la lamentata mancata trasparenza e la mancata risposta alle legittime richieste del passeggero. Ciò certamente costituisce pratica commerciale scorretta sanzionabile, a prescindere dalla sanzione Enac, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) perché impedisce al consumatore il legittimo esercizio dei propri diritti.
A questo punto ritengo che il passeggero avrà riconosciuti i propri diritti prima ancora di rivolgersi ad un giudice.