I difensori dei motori a benzina puntano sulle emissioni inquinanti necessarie per produrre un veicolo elettrico per screditarle dal punto di vista del beneficio ambientale. Ma il think tank indipendente “Ecco” dimostra a partire da uno studio come anche considerando l’intero ciclo vita della macchina, la C02 immessa nell’aria è molto meno
I difensori dei motori a benzina puntano sulle emissioni inquinanti necessarie per produrre un veicolo elettrico per screditarle dal punto di vista del beneficio ambientale. Ma uno studio del think tank italiano sul clima “Ecco” dimostra come anche considerando l’intero ciclo vita della macchina, la C02 immessa nell’aria è molto meno.
Come spiega in un comunicato Ecco, indipendente e finanziato solo da soldi pubblici e da donazioni filantropiche, le emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita di un’auto elettrica (dalla produzione all’utilizzo fino allo smaltimento), dato il mix elettrico medio europeo, sono del 55% inferiori rispetto a quelle di un veicolo endotermico di pari peso e potenza alimentato a benzina, e del 47% inferiori nel caso di un veicolo diesel.
Gli studi favorevoli all’elettrico
Ecco cita uno studio del 2020 curato da Ricardo Energy&Environment per la Commissione Europea sulla “Life Cycle Assessment” (valutazione sul ciclo di vita, Lca) dell’auto elettrica. “Queste differenze aumentano ulteriormente in uno scenario di incremento della generazione elettrica da fonti rinnovabili”, aggiunge Ecco. “Al 2030 la riduzione delle emissioni risulta del 72%, e in uno scenario al 2050 compatibile col mantenimento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, la riduzione arriva all’80%”.
Altre analisi indipendenti più recenti sul “Life Cycle Assessment”, condotte dall’International Council of Clean Transportation (Icct) nel 2021 e da Transport and Environment (T&E) nel 2022, giungono a conclusioni molto simili a quelle di Ricardo Energy&Environment.
Il mix elettrico sporco che parte dalla Cina
La questione, in effetti, è più complessa di quanto sembri, a causa del come e e del dove le materie prime per produrre le auto elettriche vengono estratte. In particolar modo, per quanto riguarda l’estrazione dei materiali per la costruzione delle batterie di trazione che emette molta CO2, specialmente in Cina, dove l’elettricità viene in gran parte dal carbone. In questo caso si parla di mix elettrico “sporco”. Secondo una ricerca del 2022 della Fondazione Caracciolo (il centro studi dell’Aci) e dell’Università Guglielmo Marconi, un’auto elettrica prodotta in Cina ha un’impronta carbonica superiore del 35% rispetto ad una prodotta in Europa, dove si utilizza più energia verde. La stessa ricerca dimostra però come l’e-auto produca comunque meno emissioni di una a motore endotermico.
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Il confronto tra Smart
Una Smart elettrica costruita e alimentata al 100% con elettricità da fonti rinnovabili produce 29 volte meno CO2 di una Smart a benzina. Ma anche nello scenario peggiore, quando la stessa Smart elettrica viene prodotta e alimentata con un mix energetico “sporco”, con le fonti fossili sopra il 70%, le sue emissioni nell’intero ciclo di vita sono pari, e non superiori, a quelle della stessa auto a benzina.
Le emissioni indirette
Ecco cita poi la ricerca del Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea del 2020 sulle emissioni di CO2 delle auto legate soltanto all’utilizzo. Sono le emissioni “dirette e indirette” o “dal pozzo alla ruota” (well to wheel): mettono insieme quelle allo scarico e quelle associate al ciclo di produzione dei combustibili o dell’elettricità consumati. A mix elettrico attuale nella Ue, le emissioni di CO2 “well to-wheel” di un veicolo elettrico risultano fino al 75% inferiori rispetto a quelle generate da un veicolo analogo a combustione interna alimentato con carburanti di origine fossile, e di circa il 25% inferiori rispetto a un veicolo ibrido plug-in. Un’auto elettrica ha consumi fino a 4 volte più bassi rispetto a quelli di un’auto a combustione interna di pari potenza e dimensioni, e fino al doppio rispetto un’auto ibrida plug-in. In altri termini, a parità di energia consumata, un’auto elettrica percorre quattro volte la distanza percorsa da un’auto a benzina.
Il riciclo delle batterie esauste
Resta poi la questione dell’approvvigionamento delle materie prime per le batterie. Secondo una ricerca di Cassa Depositi e Prestiti,al 2040, l’Ue può ricavare metà del litio e del cobalto, tramite il riciclo delle batterie esauste.