Per migliorare il benessere dei polli da carne e delle galline ovaiole d’allevamento, gli scienziati dell’Efsa raccomandano di evitare la pratica della mutilazione, la restrizione alimentare e l’uso di gabbie. Lo dice in due nuovi pareri scientifici, mentre i produttori si lamentano dei costi maggiori
Anche l’autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) esprime un parere netto a favore di un’evoluzione per gli allevamenti avicoli che lasci alle spalle gabbie, spazi angusti e mutilazioni.
“I nostri esperti hanno valutato i sistemi di allevamento utilizzati nell’Unione europea per i polli da carne e le galline ovaiole e hanno individuato i pericoli a cui sono esposti i volatili e le relative conseguenze per il loro benessere” scrive Efsa in una nota, “Hanno descritto le varie modalità di valutare il benessere dei volatili in base alle risposte degli animali e hanno proposto modi per prevenire o attenuare le conseguenze nocive al benessere che hanno individuato”. Le due valutazioni riguardano l’intero ciclo produttivo, dall’allevamento e dalla crescita dei giovani volatili all’allevamento di polli da carne e galline ovaiole. Gli scienziati hanno anche affrontato questioni specifiche proposte dall’iniziativa dei cittadini europei Basta con le gabbie. Si tratta degli stessi elementi che dal 2017 vengono messi in luce dalle organizzazioni che, come Essere Animali, sostengono lo European Chicken Commitment (ECC), una richiesta di impegno rivolta alle aziende con l’obiettivo di migliorare il benessere dei polli da carne partendo dall’eliminazione delle principali cause di sofferenza.
Elisa Bianco, responsabile del dipartimento di Corporate Engagement di Essere Animali, dichiara: “È estremamente incoraggiante vedere che le opinioni scientifiche pubblicate dall’Efsasostengono le stesse raccomandazioni di miglioramento per il benessere dei polli da carne che da diversi anni presentiamo alle aziende. Ora ci auguriamo che, come accaduto negli altri Paesi, anche i grandi supermercati italiani seguano queste indicazioni e si impegnino pubblicamente per affrontare le reali criticità del benessere dei polli, a partire dall’abbandono delle razze a rapido accrescimento e dalla riduzione delle densità di allevamento”.
Le raccomandazioni
Per migliorare il benessere dei polli da carne e delle galline ovaiole d’allevamento, gli scienziati dell’Efsa raccomandano di “evitare la pratica della mutilazione, la restrizione alimentare e l’uso di gabbie”. I due pareri scientifici esprimono consigli sullo spazio, la densità degli animali, l’illuminazione, la polvere, il rumore, i rifiuti e strutture come le piattaforme sopraelevate. Nello specifico, invitano a ridurre la densità di allevamento per dare agli uccelli spazio sufficiente per eseguire comportamenti, usare le piattaforme sopraelevate, che “consentono a tutti gli uccelli di riposare contemporaneamente e la possibilità di scappare l’uno dall’altro”; la veranda coperta: “supporta l’esplorazione, il foraggiamento e il bagno di polvere”; la lettiera friabile e l’arricchimento: supporta il comfort, il foraggiamento e il comportamento esplorativo; evitare le mutilazioni, che “causano dolore e sono disponibili alternative”.
I pareri sugli altri allevamenti
Il 28 marzo 2023 l’Efsa presenterà in un evento pubblico online le risultanze dei suoi due pareri scientifici sui polli da carne e sulle galline ovaiole. Un secondo evento dedicato ai prossimi pareri su vitelli, vacche da latte, anatre, oche e quaglie si terrà il 23 maggio 2023. L’Efsa ha già pubblicato un parere scientifico sul benessere dei suini d’allevamento e cinque pareri sul benessere degli animali d’allevamento durante il trasporto.” I nostri scienziati stanno inoltre ultimando le valutazioni sul benessere dei vitelli da allevamento, dei bovini da latte, delle anatre, delle oche e delle quaglie” aggiunge l’Efsa.
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Il disaccordo dei produttori
“Il parere dell’Efsa contiene raccomandazioni senza precedenti che, se applicate in questi termini, porterebbero semplicemente alla perdita della maggior parte del settore avicolo europeo, carne e uova insieme”, a dirlo è comunicato congiunto redatto dalla Copa-Cogeca, che riunisce aziende e cooperative agricole a livello europeo, Avec (Associazione europea del settore delle carni avicole) e l’Effab (Forum europeo degli allevatori di animali da reddito). “Tra le principali raccomandazioni avanzate dall’Efsa, – continua il comunicato – la più sconvolgente è la proposta di abbassare la densità di allevamento dei polli da carne convenzionali a un massimo di 11 kg/m²”. Al momento, come riporta AgriFoodToday, la legislazione dell’Unione europea consente una densità massima di allevamento di 33 kg/m2, che corrisponde a circa 16,5 capi/m2 con volatili da 2 chili. Secondo i produttori, seguendo i consigli di Efsa, un petto di pollo costerebbe il doppio al consumatore.