Rossetti, smalti, tinte: un quarto dei trucchi per bambini è pericoloso

TRUCCHI PER BAMBINI

Il report del network internazionale di laboratori non lascia spazio a dubbi: il 25% dei cosmetici e dei trucchi per bambini analizzati è una minaccia. I rischi: coloranti, conservanti, contaminazione microbica, impurità come le nitrosammine cancerogene, metalli pesanti

 

Non c’è nulla di più insidioso di un prodotto che ammicca ai bambini concolori brillanti, design e personaggi adatti a quel target e poi si rivela pericoloso soprattutto per loro.

Smalti per unghie, prodotti per le labbra e tinture per capelli temporanee progettati specificamente per attirare i bambini sono proprio tra queste minacce. La rete dei laboratori cosmetici ufficiali, li controlla da anni e continua a trovare risultati che è difficile non definire una seria minaccia. Nell’ultimo studio congiunto di sorveglianza del mercato, il 25% di questi cosmetici per bambini è stato bocciato. In sostanza un prodotto su quattro era irregolare per la presenza, tra le altre cose, di coloranti, conservanti, contaminazione microbica, impurità come le nitrosammine cancerogene, metalli pesanti.

Il Network of Official Cosmetics Control Laboratories (OCCLs), è un’associazione di laboratori cosmetici internazionali. La rete funge da piattaforma per lo scambio europeo e internazionale di informazioni, ad esempio nello sviluppo di nuovi metodi di prova e nell’organizzazione di programmi congiunti di sorveglianza del mercato.

Non solo trucchi cinesi

In particolare, nella più recente ricerca di questa rete di laboratori, è emerso anche il profilo del rischio per le diverse provenienze. Il dato interessante è che se, come ampiamente pronosticabile, l’origine asiatica è quella dei cosmetici più contestati (33%), la media del 25% testimonia come anche altre provenienze siano ad elevato rischio.

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Ragione sufficiente per concludere che neppure l’origine è una garanzia per chi li acquista.

Giocattoli o cosmetici?

La zona grigia, come aveva testimoniato un’inchiesta del Salvagente già in passato, è nella distinzione tra giocattoli e cosmetici.

“Ci troviamo – aveva spiegato il dottor Giulio Pirotta, membro del consiglio direttivo della Società Italiana di Chimica scienze cosmetologiche – in un’area di confine che pone i prodotti sotto due normative da soddisfare entrambe. In questo spazio troviamo alcuni aspetti di sovrapposizione che non sono stati chiariti”. Viene quindi da chiedersi come in questa zona grigia avvenga il processo di valutazione per evitare rischi nei consumatori: “I cosmetici – conclude l’esperto – sono oggetto di un esame qualificato, da parte di un esperto, che stabilisce il margine di sicurezza in grado di coprire tutte le possibili variabili, con specifiche attenzioni per i prodotti destinati ai bambini sotto i 3 anni. La valutazione di sicurezza del giocattolo avviene tramite la dichiarazione di conformità CE che viene apposta dal fabbricante o importatore anche sulla base di analisi svolte da un laboratorio ad hoc anche per quel che ne riguarda la composizione. Entrambe le valutazioni vanno obbligatoriamente svolte per i giocattoli”.