Meteorismo notturno e coliche nei bambini, come comportarsi

METEORISMO COLICHE BAMBINI

Sintomi e cause del meteorismo notturno e delle coliche nei bambini sono ancora oggetto di studi. Lo stress potrebbe essere una delle cause, almeno del meteorismo. Ma di certo non c’è alcuna correlazione delle coliche con la dieta della madre che allatta. 

 

Flatulenza e meteorismo notturno nei bambini. Un problema da non sottovalutare e che a volte spaventa. Come ricorda la dottoressa Sabrina Cardile, dell’Unità Operativa di Epato-gastro e Nutrizione dell’Ospedale Bambino Gesù, l’aerofagia, o meteorismo notturno nei bambini è un disturbo gastrointestinale ben noto in età pediatrica causato dalla deglutizione di una quantità eccessiva e inappropriata di aria. Questo accade anche perché i piccoli (ridendo, respirando e bevendo) inalano molta aria che finisce nella pancia. Un problema che può riguardare la respirazione, ma anche cause ignote.

 

Quali sono le cause

Il meteorismo notturno nei bambini non va sottovalutato, soprattutto perché la causa può dipendere da un forte stress che si manifesta a livello intestinale. Come spiega la dottoressa Cardile, nella maggior parte dei casi il meteorismo notturno nei bambini rappresenta un disturbo su base funzionale, spesso presente nei pazienti con disturbi neuropsichiatrici o neurologici.

È noto che i bambini sottoposti a stress o, in casi più gravi, a maltrattamenti psicologici ed emotivi, soffrono maggiormente di aria nella pancia e dolore al pancino.

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Quando l’eccessiva ingestione di aria causa sintomi gastrointestinali, l’aerofagia viene definita patologica.

 

e quali i sintomi

L’eruttazione frequente è il sintomo più comune dell’aerofagia, ma si possono associare, in misura variabile, altri sintomi, come:

  • Distensione e dolore addominale;
  • Flatulenza;
  • Sazietà precoce;
  • Diarrea o stipsi.

Inoltre, possono manifestarsi sintomi extra-intestinali come:

  • Mal di testa;
  • Difficoltà a dormire;
  • Vertigini.

Nei casi più gravi sono stati segnalati anche casi di:

  • Volvolo gastrico (Torsione dello stomaco che si manifesta con un attorcigliamento completo o parziale dello stomaco sul suo asse in senso verticale o longitudinale e può essere di natura cronica o acuta);
  • Ileo (Occlusione intestinale, legata all’arresto della progressione della digestione del contenuto intestinale, liquido, solido o gassoso);
  • Perforazione intestinale;
  • Difficoltà respiratorie dovute all’eccessiva distensione dello stomaco e dell’intestino.

 

Cosa fare?

Bisogna rivolgersi dal pediatra o specialista, esperti che dovranno effettuare un’attenta raccolta della storia clinica del bambino. Questa ricostruzione spesso permette di documentare i motivi dell’eccessiva deglutizione di aria e la frequente eruttazione.

Alla visita i pazienti che soffrono di meteorismo presentano un’importante distensione addominale, in assenza di masse palpabili.

Inoltre è possibile assistere durante la visita al ripetersi di ingestione di aria con successiva eruttazione.

 

Meteorismo notturno nei bambini: quando bisogna intervenire?

In base ai criteri diagnostici accettati internazionalmente (criteri di Roma IV), per formulare la diagnosi di aerofagia i pazienti devono aver presentato per almeno 2 mesi prima dell’osservazione i seguenti sintomi:

  • Ingestione eccessiva di aria;
  • Distensione addominale dovuta all’aria presente nel lume intestinale che aumenta durante il giorno;
  • Eruttazione ripetitiva e/o aumento della flatulenza;
  • Sintomi non completamente spiegati da un’altra condizione medica, dopo un’adeguata valutazione.

Di ausilio, ma non indispensabile per la diagnosi di meteorismo, è la radiografia dell’addome che mostra una distensione gassosa dello stomaco e dell’intestino senza segni di ostruzione intestinale. L’impedenziometria esofagea intraluminale multicanale che riesce a distinguere il bolo gassoso da quello liquido e la manometria esofagea in casi selezionati.

In questi pazienti si devono escludere cause che possono mimare l’aerofagia come la celiachia, il deficit di disaccaridasi, la stipsi ostinata, la presenza di fistola tracheo-esofagea, la gastroparesi e i disturbi della motilità come la pseudo-ostruzione cronica intestinale.

 

Come si cura

Più che una cura, il trattamento del meteorismo notturno nei bambini e dell’aerofagia è un supporto che mira ad alleviare i sintomi causati dall’aria nella pancia.

Il trattamento può comprendere:

  • Terapia comportamentale;
  • Psicoterapia;
  • In casi selezionati l’utilizzo di Benzodiazepine o di Baclofene;
  • Il Simeticone che riduce l’eccesso di gas intestinale e può alleviare i sintomi.

In casi eccezionalmente gravi si può ricorrere alla decompressione tramite sondino naso-gastrico o alla chirurgia praticando una gastrostomia decompressiva.

 

Come si previene

Per prevenire il meteorismo, è bene evitare nei bambini:

  • L’utilizzo di gomme da masticare;
  • L’ingestione di liquidi attraverso una cannuccia;
  • L’assunzione di bevande gassate;
  • L’uso di caramelle dure.

È certamente utile mangiare con piccoli morsi e masticare con la bocca chiusa facendo attenzione alla respirazione.

Può essere d’aiuto infine tenere la bocca aperta alla fine del pasto per minimizzare l’ingestione di aria.

È importante evitare in questi bambini fattori stressanti e trattare eventuali condizioni di base che possono contribuire alla comparsa di aria nella pancia.

 

Le coliche nei bambini e i falsi miti sul latte materno

Un eccesso di gas nella pancia del bambino potrebbe provocare le coliche infantili. Alcuni falsi miti associano questo problema all’alimentazione della madre che allatta il piccolo. Il legame tra alimentazione della mamma e meteorismo o coliche nel bambino non ha alcun fondamento scientifico. È ciò che illustrano gli esperti della Fondazione Umberto Veronesi, pediatri e nutrizionisti che da anni provano a smontare questa convinzione popolare.

Le coliche infantili sono anche dette coliche gassose e rappresentano uno dei più frequenti disturbi nei primi tre mesi di vita. A caratterizzarle è un pianto intenso e inconsolabile, apparentemente privo di una ragione. E infatti molto spesso non c’è una malattia a giustificarle, e non è sempre colpa della fame.

“Le evidenze scientifiche – osserva il magazine della Fondazione – sono poco solide per poter raccomandare alcune variazioni nelle scelte alimentari della puerpera. L’indicazione, anche nel corso dei primi mesi di allattamento al seno, rimane pertanto quella di seguire una dieta varia ed equilibrata, che non contempli esclusioni categoriche”.

 

Come riconoscere le coliche nel bambino

Le coliche generalmente compaiono già nelle prime settimane di vita e nel 90% dei casi si risolvono spontaneamente entro i tre mesi di vita del neonato.

Le coliche nel neonato si riconoscono adottando le regole delle 3 di Wessel. Si può parlare di colica quando:

  • Un neonato piange più di tre ore al giorno, più di tre giorni alla settimana, per oltre tre settimane;

Inoltre, quando il pianto che accompagna la colica si riferisce a un dolore addominale acuto e improvviso, prevalentemente serale: accompagnato da agitazione, arrossamento del volto, tensione addominale, flessione degli arti inferiori dell’addome e meteorismo.

 

Meteorismo e coliche nei bambini: come comportarsi

Il meteorismo notturno e le coliche nei bambini sono spesso motivo di allarme e preoccupazione per i genitori, che così alimentano ulteriore ansia e stress nei loro confronti e in quelli del piccolo. La Fondazione Veronesi ricorda che la ricerca è attiva ma le cause di questi disturbi sono ancora sconosciute, tanto è vero che alcuni farmaci, in passato, sono stati ritirati dal mercato.

Le coliche potrebbero dipendere da un eccesso di gas prodotto dai batteri intestinali o ingeriti fino all’ultima parte dell’apparato digerente. I riscontri scientifici, però, sono deboli per trasformare questa congettura in una certezza. Da qui il proliferare di altre ipotesi, che vanno dalla presenza di disturbi della motilità intestinale a un particolare assetto del microbiota. Fino alla possibilità che il neonato abbia un’allergia alle proteine del latte. Soprattutto le ultime due supposizioni, spesso portano la mamma a sentirsi in colpa.

Lo stress e l’ansia, sia dei genitori che del bambino, andrebbero affrontati con il sostegno di un pediatra o, eventualmente, di uno psicoterapeuta.

 

I rimedi naturali per il meteorismo nei bambini

Una volta riconosciuto, e affrontato il disturbo, è possibile limitare gli effetti con dei rimedi naturali. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) suggerisce l’utilizzo di integratori a base di enzimi digestivi per bambini e genitori. Eccone alcuni:

 

  • Integratore alfa-galattosidasi

È un enzima assente nel nostro organismo indispensabile per digerire i carboidrati complessi, contenuti nei legumi, nei cereali, nella frutta e nella verdura. L’uso di questo enzima è sconsigliato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età.

 

  • Integratore beta galattosidasi (o lattasi)

È un enzima che, assunto prima dei pasti, permette di digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati, anche alle persone intolleranti ad esso. Durante la gravidanza e l’allattamento al seno la lattasi va utilizzata solo previa consultazione del medico.

 

  • Simeticone

Farmaco antischiuma acquistabile senza obbligo di prescrizione medica, in grado di rompere le bolle gassose e renderle facilmente eliminabili. Può essere somministrato anche nell’infanzia, tuttavia non esistono prove scientifiche della sua efficacia nella riduzione dei disturbi.

 

  • Carbone vegetale (o carbone attivo)

Rimedio naturale utilizzato prima e dopo i pasti per la sua capacità di intrappolare i gas. Non esistono, comunque, evidenze scientifiche che possano confermare i suoi effetti benefici. Inoltre, il carbone vegetale può limitare l’assorbimento dei farmaci e delle sostanze nutritive, nonché macchiare l’interno della bocca e i vestiti.

Se il meteorismo è associato ad uno squilibrio della flora batterica il medico potrebbe prescrivere una terapia antibiotica specifica a base di antibiotici, come la rifaximina, non assorbibili e, quindi, con ridotti effetti collaterali.

 

L’importanza dell’attività fisica

Oltre a ridurre lo stress nel bambino e nei genitori, gli esperti consigliano di praticare attività distensive. Corsi di nuoto e, più in avanti, attività fisica regolare, anche moderata ma costante, come una breve passeggiata dopo i pasti.

È importante masticare a lungo e lentamente, evitando di deglutire i bocconi senza masticare.

Per i più grandicelli è importante controllare lo stato delle protesi dentarie. Protesi lente o inadeguate possono provocare l’aumento della salivazione e, quindi, l’ingestione di bolle d’aria contenute nella saliva.

I bambini dormono sempre meno e sono più sedentari che in passato. E anche per correggere questi comportamenti il ministero della Salute ha pubblicato linee guida dai zero anni in su