Dolcificanti, cosa sappiamo dell’eritritolo e perché è considerato un’alternativa allo zucchero

ERITRITOLO

L’eritritolo ha un potere edulcorante che è circa la metà di quello dello zucchero, con un valore calorico molto basso. Non è nemico dei denti e in più non sembra avere le controindicazioni degli altri dolcificanti. Ma non mancano effetti collaterali da tenere presente

Da decenni la chimica degli alimenti studia e si interroga su quali possibili, e sempre migliori alternative, possano essere utilizzate al posto dello zucchero nell’alimentazione umana, sostanza che può creare anche dipendenza.

Dolcificanti naturali e “zuccheri” artificiali sono al centro del dibattito e degli esperimenti da molto tempo. Più recentemente l’Organizzazione mondiale della sanità ha emanato una bozza con le nuove linee guida sull’uso degli edulcoranti, precisando che gli zuccheri aggiunti e dolcificanti artificiali non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere. Nonostante le indicazioni e gli aggiornamenti continui sugli studi, la saccarina, per esempio, continua a essere impiegata normalmente nonostante le correlazioni con la glicemia, quindi con il diabete.

Come se ne esce da questo rebus? Qual è il migliore dolcificante da zucchero? Esistono dei validi sostituti che possano garantire il meglio per la salute e per il gusto?

L’eritritolo sembra essere una delle possibili risposte alla soluzione dell’enigma. Sarà il dolcificante perfetto?

Che cosa è l’eritritolo

Gli esperti dell’Irccs Humanitas individuano l’eritritolo (in etichetta viene indicato con la sigla E968) come un sostituto dello zucchero che ha il suo stesso aspetto e il suo stesso sapore, ma caratterizzato da un apporto calorico quasi nullo. Dal punto di vista chimico si tratta di un polialcol. Ne esistono sia versioni in polvere, che versioni in forma granulata.

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Quali sono i benefici dell’eritritolo

L’eritritolo viene proposto come alternativa al classico zucchero da tavola (il saccarosio, risultante dall’unione di glucosio e fruttosio). L’eritritolo è adatto a consumatori che vogliono ridurre il consumo di zuccheri, a chi sta seguendo un regime dietetico ipocalorico o a basso contenuto di carboidrati e per chi soffre di diabete. Infatti i polialcoli, come l’eritritolo, in seguito alla loro ingestione non causano un rapido aumento delle concentrazioni di glucosio nel sangue.

L’eritritolo può essere considerato un alleato della salute dei denti perché non è associato allo sviluppo della carie.

Dove si trova l’eritritolo

L’eritritolo si trova in natura in alcuni tipi di frutta e verdura. È ricavabile anche in alimenti fermentati come pere, uva, meloni, salsa di soia.

L’eritritolo si può definire anche un esaltatore di sapidità e ha un potere edulcorante che è circa la metà di quello dello zucchero, con un valore calorico molto basso.

Dal 2015 viene impiegato come esaltatore di sapidità in bevande rinfrescanti light o senza zuccheri. I prodotti di degradazione di questo additivo possono causare disagi intestinali come diarrea e flatulenza.

L’eritritolo può essere utilizzato in quasi tutte le categorie di alimenti, prodotti a contenuto calorico ridotto o senza zucchero, aromatizzati e a base di latte fermentato, ma anche gelati, confetture, gelatine e marmellate di frutta, creme spalmabili a base di frutta e ortaggi, cioccolato, cibi a base di cacao, confetteria, cereali per colazione, pesci crostacei e molluschi non trasformati (sia congelati che surgelati), salse come senape, prodotti da forno, edulcoranti da tavola, alimenti dietetici, cibi per intolleranti al glutine, bevande ipocaloriche e integratori alimentari.

L’eritritolo nei cibi industriali “senza zucchero”

L’eritritolo appartiene alla classe di composti chiamati polialcoli, polioli o glicoli. Questi composti sono molto utilizzati nei processi produttivi dell’industria alimentare per edulcorare i prodotti etichettati come “senza zucchero”.

La “famiglia” degli alcoli comprende anche lo xilitolo, il sorbitolo, e il maltitolo. A differenza di questi glicoli, l’eritritolo è quello che contiene meno calorie di tutti.

Il rapporto zucchero/eritritolo:

  • Saccarosio (zucchero): contiene circa 4 calorie per grammo
  • Xilitolo: contiene circa 2,4 calorie per grammo
  • Eritritolo: circa 0,24 calorie per grammo

Il vantaggio dell’eritritolo (rispetto agli altri zuccheri) è che possiede un livello di dolcezza molto elevato:

  • 1 grammo di eritritolo può avere anche l’80% della dolcezza di 1 grammo di zucchero.

L’eritritolo non fa male ai denti

L’eritritolo è stato certificato come prodotto tooth-friendly, amico dei denti, grazie alla sua acariogenicità, poiché non viene convertito in acidi dai batteri presenti nella bocca, pertanto non favorisce la carie dentale. Al contrario, sembra avere un ruolo protettivo, analogo a quello dello xilitolo, contro la placca batterica.

Anche l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha approvato il claim secondo cui il consumo di cibi o bevande contenenti eritritolo in sostituzione dello zucchero contribuisce al mantenimento della mineralizzazione dei denti riducendo la loro demineralizzazione. Per poter utilizzare questo claim è però necessario che le quantità di eritritolo aggiunte a cibi e bevande siano tali da non ridurre il pH della placca al di sotto di 5,7 sia durante che nei 30 minuti successivi al loro consumo.

Altri benefici dell’eritritolo e differenza con gli edulcoranti

Secondo l’Efsa, l’eritritolo nei cibi e nelle bevande, al posto dello zucchero, induce un minore aumento del glucosio nel sangue dopo il loro consumo. L’eritritolo aiuta quindi a ridurre la risposta glicemica post-prandiale.

Già uno studio del 1994  ha provato a dimostrare i benefici dell’eritritolo. Gli studiosi giapponesi dell’Omiya Research Lab di Saitama, hanno analizzato i livelli sierici di glucosio e insulina dopo la somministrazione orale di eritritolo in soggetti sani. I risultati hanno dimostrato che con il consumo di eritritolo non si manifesta alcun cambiamento nei livelli di glucosio nel sangue o di insulina. Nemmeno sul colesterolo, trigliceridi o altri valori.

Poiché gli esseri umani non hanno gli enzimi necessari per metabolizzare l’eritritolo, gran parte di questa sostanza viene assorbita nell’intestino tenue e poi espulsa inalterata tramite le urine. Una parte minima di eritritolo viene metabolizzata in piccolissima parte nell’intestino crasso. Questo fa la differenza rispetto agli altri edulcoranti, poiché quasi tutto l’eritritolo viene eliminato prima che possa arrivare al colon, che è la zona dove risiedono molti batteri, viaggiando solo per un po’ nel sangue. Inoltre, i batteri intestinali non sarebbero comunque in grado di digerirlo.

L’eritritolo quindi ha una tolleranza digestiva molto più elevata rispetto agli altri polialcoli che, se consumati in quantità elevate possono provocare effetti collaterali indesiderati a livello intestinale (rilassamento, crampi addominali, flatulenza, diarrea).

Per le persone in sovrappeso, con il diabete o con altri problemi legati alla sindrome metabolica, l’eritritolo sembra essere un’ottima alternativa allo zucchero.

Il parere europeo sull’eritritolo

L’ultimo parere sull’eritritolo reperibile sul sito dell’Efsa risale al 2015. A seguito di una richiesta della Commissione europea, il gruppo di esperti scientifici dell’Autorità europea sugli additivi alimentari e le fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (cosiddetti Ans), ha fornito un parere scientifico sulla sicurezza dell’eritritolo (E968). Le analisi sono state effettuate per validare o meno la proposta di estendere l’uso dell’eritritolo a un livello massimo dell’1,6% (16 grammi per litro), come esaltatore di aromi nelle bevande analcoliche.

Nel 1999, la Joint Food and Agriculture Organization of the United Nations/World Health Organization Expert Committee on Food Additives (Jecfa) ha valutato positivamente l’eritritolo non specificando la dose Dga (assunzione giornaliera accettabile). Nel 2003, il comitato scientifico dell’Unione europea ha concluso che l’eritritolo è sicuro per l’uso negli alimenti.

Nel 2006 la Commissione europea ha inserito l’eritritolo nell’elenco degli additivi alimentari polivalenti (2006/52/CE). L’approvazione definitiva è arrivata nel febbraio 2008. Con la Direttiva 2008/100/CE la Commissione ha riconosciuto e assegnato all’eritritolo valore energetico pari a 0 kcal/gr.

Poiché l’eritritolo non possiede solo proprietà edulcoranti, il suo impiego è stato autorizzato per le stesse applicazioni alimentari degli altri polioli e alle stesse condizioni d’impiego.

In realtà già dal 1990 l’eritritolo era stato già autorizzato per l’uso alimentare in più di 60 paesi, tra i quali il Giappone e gli Stati Uniti che sono stati tra i primi ad utilizzarlo in campo alimentare.

Quanto eritritolo si può mangiare?

Sulla base delle nuove valutazioni Efsa che comprendono una stima dell’esposizione riveduta tenendo conto del livello massimo proposto dell’1,6 % di eritritolo nelle bevande non alcoliche, della storia del suo utilizzo, delle caratteristiche di assorbimento dell’eritritolo e della mancanza di risultati negativi, il gruppo Ans ha concluso che il consumo di eritritolo tramite bevande non alcoliche ad un livello massimo dell’1,6% non solleva preoccupazioni per la salute.

Dunque, essendo ritenuto sicuro, non è stata stabilita alcuna dose giornaliera accettabile.

Indicativamente, le dosi giornaliere di eritritolo ben tollerabili per un adulto sono quelle comprese tra 0,5 e 1 grammo per ogni chilogrammo di massa corporea.

Tuttavia, i prodotti che contengono più del 10% di eritritolo devono riportare in etichetta la seguente indicazione: “Un consumo eccessivo può avere effetti lassativi”.

Avvertenze, possibili controindicazioni e rischio Ogm

L’assunzione di eritritolo non è priva di possibili effetti collaterali, perché può causare diarrea, mal di testa e dolori allo stomaco in persone particolarmente sensibili o nel caso in cui venga assunto in dosi eccessive.

Ci sono altri studi che mettono in guardia dal pericolo degli Ogm (Organismi geneticamente modificati). Questo perché l’eritritolo usato oggi nei cibi e nelle bibite viene prodotto dall’uomo, fermentando il glucosio con lievito osmofilo. Il problema è che il glucosio viene spesso ricavato dal mais geneticamente modificato, quindi da un prodotto Ogm. Un consumatore attento può però ha la possibilità di acquistare eritritolo certificato biologico, che sia totalmente libero dagli Ogm.