Assicurazione auto: è questione di classe (di merito)

ASSICURAZIONE CLASSE MERITO

La classe di merito misura la sinistrosità dell’automobilista e, attraverso la scala del bonus/malus, determina la tariffa da pagare. Se ne perdono due (o più) in caso di incidente mentre se si è virtuosi la risalita è più lenta. Dai vantaggi della legge Bersani alla Rc-auto familiare, vediamo come si può risparmiare

Chiunque sia in possesso di un’auto è tenuto al pagamento annuale della polizza assicurativa Rc-auto. L’importo di quest’ultima varia di anno in anno in base a diversi parametri, e tra i più impotanti c’è la classe di merito. Si tratta di una sorta di misuratore del livello di sinistrosità che tiene conto:

  • della quantità di incidenti in cui si è incorsi;
  • della buona condotta dell’automobilista su strada.

La classe di merito, dunque, è un valore che la compagnia assicuratrice attribuisce all’assicurato sulla base degli incidenti che lo hanno coinvolto. Dalla valutazione di tali parametri, infatti, si viene inquadrati in una determinate classe che potrà variare nel tempo con l’applicazione della scala bonus o malus. In base a questi il contraente avrà una determinata tariffa, ovvero pagherà di più o di meno al variare della classe di merito.

Che cos’è la classe di merito

Le classi di merito, anche dette classi di merito universali, Cu, sono state redatte dall’allora Isvap, Istituto per la vigilanza delle assicurazioni (oggi Ivass), nel 2005 con il fine di trovare un sistema che fosse univoco e che, dunque, valutasse diversi parametri e tutelasse l’assicurato a prescindere dalla concorrenza delle compagnie assicurative. La creazione delle classi di merito, infatti, ha favorito una migliore trasparenza, confrontabilità ed una più limpida concorrenza nel mercato assicurativo.

Come già accennato, uno dei parametri presi in considerazione per la polizza Rc-auto è il livello di sinistrosità. Si tratta di un parametro oggettivo, ovvero valutato per tutti gli assicurati e le compagnie assicurative nello stesso modo. Il passaggio da una classe di merito all’altra – ovvero da quella più bassa, per chi è incorso in più sinistri, a quella più alta di chi ne ha avuti di meno – è omogeneo ed ugualmente riconosciuto da tutte le assicurazioni. Ciò non toglie che, in ogni caso, le compagnie assicuratrici possano personalizzare la polizza per i propri clienti, pur sempre nel rispetto delle suddette linee guida, creando delle classi di merito interne. Ovviamente sarà necessario il calcolo delle corrispondenze tra le classi di merito universali e quelle interne proprie delle singole agenzie.

Le compagnie assicuratrici, inoltre, per assicurare la necessaria chiarezza e comprensibilità circa l’appartenenza ad una classe di assegnazione Cu, hanno l’obbligo di scrivere nell’attestato di rischio Atr (documento obbligatorio secondo le disposizioni di legge sulla materia che riporta, con retroattività agli ultimi cinque anni assicurativi, il numero dei sinistri in cui si è intercorsi, diventando una specie di storico dei sinistri) sia la classe di merito interna che quella universale.

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Quante sono le classi di merito

Secondo quanto disposto dalla legge n. 990/1969, le classi di merito in cui essere inquadrati per la stipula di un’assicurazione Rc auto sono complessivamente 18. La prima è considerata la più virtuosa, mentre quelle collocate al di sotto di essa sono, man mano, meno convenienti.

L’assegnazione ad una classe di merito piuttosto che ad un’altra si ottiene mediante l’associazione ad un coefficiente che è fornito dalla compagnia assicurativa. Il parametro principale dell’analisi è, come detto, la buona condotta del contraente. Una volta che si viene inseriti nella classe di appartenenza si può determinare la consistenza del premio assicurativo, ovvero della somma di denaro da corrispondere all’assicurazione. Il soggetto che stipula per la prima volta una polizza assicurativa a proprio nome viene automaticamente assegnato alla classe di merito 14. A partire da questo momento, tutti i sinistri da lui provocati, con colpa principale, esclusiva o paritaria, vengono registrati nell’attestato di rischio. Ciascun sinistro con responsabilità principale comporta l’aumento di due o più classi di merito. In ogni caso, la classe di merito viene aggiornata di anno in anno, precisamente ogni 10 mesi, al fine di dare la possibilità di aggiornare l’attestato di rischio almeno due mesi prima della scadenza della polizza.

I vantaggi della legge Bersani

La legge n. 40 del 2007, la cosiddetta legge Bersani, prevede un importante incentivo per i nuovi assicurati. Proprio con la finalità di offrire alle famiglie un risparmio notevole in tema di assicurazione, la legge Bersani consente di assicurare un ulteriore veicolo nella medesima classe di appartenenza di un componente di famiglia, ereditando, dunque, la sua classe. Se tale classe è più favorevole, si avrà ovviamente un importante risparmio sulla polizza Rc-auto. È importante sottolineare che per veicolo non si intende solo una vettura nuova, ma anche un veicolo di seconda mano, ottenuto con regolare passaggio di proprietà registrato.

Per quanto vantaggiosa per i cittadini, la Legge Bersani aveva palesato un principale limite, ovvero i passaggi di classi di merito potevano avvenire solo con riferimento alla stessa categoria di veicolo. Questo vuol dire che il passaggio poteva essere effettuato da autovettura ad autovettura o da motociclo a motociclo, ma non potevano invertirsi le categorie.

Rc-auto familiare

Ad ampliare i benefici della legge Bersani è intervenuta, nel 2020, la cosiddetta Rc-auto familiare. Rispetto alla precedente, questa norma si applica anche ai rinnovi di polizza, a condizione che non risultino sinistri dall’attestato di rischio. La differenza maggiore attiene però alla tipologia di veicoli: nella legge Bersani, come accennato, la trasmissione della classe di merito era consentita solo per veicoli appartenenti alla stessa tipologia, mentre con la Rc- familiare si può ereditare la classe di merito anche per veicoli appartenenti a categorie differenti. Ecco dunque che viene reso possibile il passaggio da moto ad autovettura e viceversa.

Occorre precisare che per l’applicazione della Rc-auto familiare è necessario che il familiare in questione sia stabilmente convivente. Tale regola non vale, invece, se si tratta di persona giuridica, ad esempio per le auto aziendali.

Il decreto disciplina anche le conseguenze di un sinistro, andando ad aggravare la posizione di chi eredita una classe vantaggiosa da un parente e commette un sinistro. Ecco dunque che se il figlio utilizza la stessa classe di merito del padre per assicurare un altro veicolo e fa un incidente, i danni superiori a 5mila euro incidono pesantemente sulla sua polizza, facendo scalare la classe di merito fino a 5 classi più in basso. L’aumento del premio assicurativo, inoltre, è a discrezione della compagnia.

Come funzionano le classi di merito

La classe di merito misura, dunque, la sinistrosità dell’automobilista, ovvero i rischi e i costi che la sua condotta su strada potrebbe comportare. Ogni volta che si verifica un incidente con responsabilità, la classe di merito peggiora di due o più posizioni (in particolare, di due al primo sinistro, di tre dal secondo in poi). Ad esempio, se un contraente si trova nella classe 14, dopo un incidente passa alla 16 o, addirittura, 17, mentre se non incorre in nessun sinistro nell’anno passa alla 13. L’applicazione del malus (quindi il passaggio alla classe di merito più bassa) si può evitare solo con riferimento ai sinistri di lieve entità, se previsto dal contratto. Per farlo occorre corrispondere personalmente l’importo che sarebbe stato liquidato dalla compagnia per l’incidente all’incidentato. In tal modo avviene la cancellazione dal proprio attestato di rischio dell’incidente.

L’aumento del premio si può evitare anche stipulando il cosiddetto bonus protetto. Si tratta di una clausola che permette, in caso di primo sinistro con colpa, di conservare la classe di merito interna della compagnia maturata precedentemente. In tal modo, il contraente evita la maggiorazione del premio, pagando tuttavia un plus nel momento in cui stipula la nuova polizza. Ovviamente tale meccanismo è valido solo se si resta con la medesima compagnia assicuratrice: il bonus protetto, infatti, conserva la classe di merito interna, non quella universale, che invece risentirà del sinistro.

Come verificare la propria classe di merito

L’attestato di merito rientra tra i documenti per i quali nel 2015 è stata approvata la digitalizzazione al fine di rendere la loro consultazione più semplice e veloce per i cittadini. Tale aspetto offre la possibilità agli automobilisti di verificare la propria classe di merito online. Non esiste una procedura univoca, ma si precisa che:

  • è compito della compagnia di assicurazione inviare l’attestato di merito aggiornato via email entro 30 giorni dalla scadenza della polizza;
  • la classe di merito è consultabile sul sito internet della propria compagnia assicuratrice di appartenenza accedendo all’area riservata agli assicurati;
  • la classe è consultabile direttamente dal sito dell’Ania, Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici. Sarà sufficiente indicare il proprio numero di targa.

Come mantenere la classe di merito

Come già detto, la classe di merito si può guadagnare o perdere in base ai sinistri. Tuttavia, la stessa si può anche mantenere. Ciò è possibile in caso di:

  • permuta del veicolo, vendendo il veicolo precedente;
  • consegna in conto vendita del veicolo;
  • rottamazione del veicolo;
  • furto;
  • acquisto di un veicolo aderendo alla Legge Bersani.

Per verificare se la classe di merito è stata mantenuta basta controllare l’ultimo attestato di rischio online rilasciato dalla propria compagnia assicuratrice.