Negli allevamenti scozzesi di salmone, la gestione dei parassiti, soprattutto dei pidocchi di mare, è fuori controllo. A dirlo è l’Ong WildFish dopo un’inchiesta che lancia l’allerta anche sui prodotti che arrivano in Italia.
Negli allevamenti scozzesi di salmone, la gestione dei parassiti, soprattutto dei pidocchi di mare, è fuori controllo. A dirlo è l’Ong WildFish dopo un’inchiesta che lancia l’allerta anche sui prodotti che arrivano in Italia. L’industria scozzese infatti è tra i maggiori esportatori di questo pesce molto apprezzato in tutta Europa, incluso il nostro paese. Sulla base di dati pubblicamente disponibili, WildFish mette insieme rapporti sia all’Agenzia scozzese per la protezione dell’ambiente (Sepa) che all’Ispettorato per la salute dei pesci, per mostrare il quadro reale di un’industria che non riesce a controllare parassiti e malattie sui suoi allevamenti o mantenere condizioni adeguate per mantenere i pesci sani (con tassi di mortalità medi del 24,1%) mentre sembra nascondere la reale portata di questi fallimenti.
Conteggi sbagliati
Il rapporto rileva che la vera presenza dei pidocchi su molti allevamenti di salmoni scozzesi è probabilmente sottostimata dall’industria e rileva diversi casi di allevamenti che evitano di riportare i conteggi medi settimanali dei pidocchi fino a un terzo di un ciclo di produzione. Trova anche numerosi esempi di pesci raccolti da allevamenti affetti da malattie per periodi prolungati fino a cinque mesi, con tassi di mortalità significativamente superiori alla media del settore (oltre il 50%).
“Un quadro scioccante”
Matt Palmer, responsabile della campagna per il salmone d’allevamento, WildFish e autore del rapporto, spiega: “Il nostro rapporto dipinge un quadro scioccante di ciò che sta accadendo negli allevamenti di salmoni in Scozia, con un pesce su quattro che muore prematuramente e i parassiti dei pidocchi di mare che proliferano in numero enorme. Ciò ha un grave impatto sull’ambiente circostante e sulle popolazioni di pesci selvatici, per non parlare del fatto che è in contrasto con l’immagine presentata pubblicamente dall’industria dell’allevamento del salmone”.
La campagna off the table
WildFish lancia oggi una nuova campagna, Off the table, che mira a sensibilizzare gli elevati impatti sull’ambiente, sul benessere e sulla sostenibilità dell’allevamento di salmoni a rete aperta in Scozia tra i settori della ristorazione e dell’ospitalità . L’ente di beneficenza chiede a chef e ristoranti di tutto il Regno Unito di impegnarsi a rimuovere il salmone d’allevamento dai loro menu.
“L’allevamento del salmone – dichiara Nick Measham, Ceo di Wildfish – sta distruggendo il salmone selvatico, la trota di mare e l’ambiente. Questo rapporto dimostra quanto sia intrinsecamente insostenibile l’allevamento del salmone a rete aperta e mette in evidenza il motivo per cui la nostra nuova campagna invita chef e commensali a togliere il salmone d’allevamento dalla tavola”.
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I danni al salmone
I pidocchi di mare si annidano sulla pelle del salmone, provocando dolore, sofferenza e in alcuni casi la morte. Man mano che si accumulano negli allevamenti di salmoni, si trasferiscono e possono uccidere giovani salmoni selvatici e trote. Il mancato monitoraggio appropriato e accurato dei livelli di pidocchi di mare negli allevamenti di salmoni scozzesi mette a rischio la salute e il benessere dei pesci d’allevamento e selvatici.
I pidocchi di mare sul salmone comportano rischi per la salute dei consumatori?
Riguardo ai rischi per la salute di chi consuma il salmone contaminato da pidocchi di mare, sollecitata dal Salvagente in passato, Valentina Tepedino, veterinario e direttrice di Eurofishmarket.it, aveva rassicurato: “Mi sento di escluderlo. Il Lepeophtheirus salmonis è un parassita che rovina esteticamente il pesce rendendolo non vendibile. Dunque è solo ed esclusivamente un problema commerciale“.