Glifosato, l’Italia cambia posizione e vota a favore della proroga

GLIFOSATO

Contrariamente al 2017 quando il nostro paese si schierò contro il rinnovo dell’utilizzo del glifosato, il governo uscente a Bruxelles ha votato sì alla proroga. Il voto finale però ha bocciato la proposta. Insorgono le associazioni: “Il nuovo esecutivo dica da che parte sta”

La proroga temporanea di un anno all’uso del glifosato chiesta dalle autorità europee per valutare meglio i dossier sulla tossicità e cancerogenicità dell’erbicida è stata bocciata venerdì scorso nella riunione dello ScoPaff, il Comitato permanente
su piante, animali, cibo e mangimi della Commissione europea. Nonostante la bocciatura finale, l’Italia ha votato a favore, una posizione davvero inspiegabile visto che il governo di Roma nel 2017 (con l’allora ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina) si oppose alla nuova licenza d’uso di 5 anni che passò con i voti determinanti della Germania.

L’autorizzazione per il temuto erbicida scade il 15 dicembre prossimo e l’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare, ha chiesto più tempo per poter esprimere un parere sul rinnovo della sostanza. Per questo motivo Bruxelles ha proposto una proroga temporanea di un anno ma il voto del 14 ottobre scorso dello ScoPaff è stato negativo. A influire sull’esito finale (gli Stati hanno un diverso peso in virtù del numero della popolazione) l’astensione di Francia, Germania e Slovenia. Contro la decisione si sono schierati Croazia, Lussemburgo e Malta. A favore tutti gli altri Stati membri tra cui appunto l’Italia.

Coalizione #CambiamoAgricoltura: “Nuovo governo dica da che parte sta l’Italia”

Bayer, l’azienda che produce il glifosato dopo aver acquisito la Monsanto, in una nota fa sapere di “rimanere fiduciosa che l’attuale approvazione del glifosato sarà infine estesa”. Dal lato opposto, la Ong Pan-Europe, Pesticide action network, chiede di “non prolungare l’autorizzazione del glifosato fino alla fine del 2023, perché sarebbe una cattiva notizia per la natura e la salute dei consumatori”.

Sugli scudi anche le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura (tra gli altri: Wwf Italia, Legambiente, Ciwf Italia Onlus, FederBio, Isde-Medici per l’ambiente) che in una nota esortato a non prolungare l’autorizzazione del glifosato fino alla fine del 2023. “Esistono ormai prove evidenti, documentate da numerose pubblicazioni scientifiche, che confermano il rischio inaccettabile dell’attuale uso del glifosato per la salute umana e per l’ambiente“.

E al nuovo governo chiedono di fare chiarezza: “Ci chiediamo dunque quale sarà la posizione Italiana. Il voto sul rinnovo del glifosato sarà l’indicatore della reale volontà del nuovo Governo di garantire la tutela della salute dei cittadini prima degli interessi privati delle potenti lobby dell’agrochimica”.

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Voto d’appello a Bruxelles all’inizio di dicembre

Ora la Commissione sottoporrà la richiesta a un processo di appello e, nel caso in cui non dovesse emergere la maggioranza anche in quella sede (date possibili l’8 o il 9 dicembre), potrebbe autonomamente autorizzare la proroga.