Le responsabilità e gli interlocutori sono diversi nei due casi, in caso di incidente con un animale selvatico, infatti, la controparte è la Regione (non la Provincia per le ultime sentenze). In caso di urto con una pecora o una mucca, invece, c’è il “proprietario” responsabile in solido. E l’assicurazione…
Sempre più spesso gli animali selvatici vengano avvistati all’interno di centri abitati. E non è purtroppo improbabile che siano coinvolti – loro e noi – in un incidente.
Cosa succede se un automobilista investe, tanto per fare un esempio, un cinghiale e riporta danni seri alla sua autovettura o magari rimanga perfino ferito In buona sostanza, in caso di incidente con un animale selvatico, chi paga il risarcimento dei danni?
Incidenti con animali selvatici: chi paga
La situazione di emergenza che si presenta successivamente a un incidente di un’auto o di una moto con un cinghiale selvatico è molto diversa rispetto a quella che si potrebbe avere con una pecora scappata da un gregge. Nel primo caso, infatti, l’animale è allo stato brado, nel secondo, invece, è presumibilmente di “proprietà ” di un essere umano.
Questo fa sì che chi subisce danni alla sua persona o al mezzo, dovrà riferirsi alla Regione che detiene la responsabilità della gestione faunistica del proprio territorio di competenza. Nel caso di un animale da allevamento, invece, la responsabilità sarebbe propria dell’allevatore, almeno in teoria.
Cosa dice la legge
Sul tema degli incidenti con animali selvatici, si sono espressi diversi Tribunali, tra cui quello dell’Aquila e di Cuneo in data 31 dicembre 2021. Nelle sentenze emesse dai giudici si chiarisce, o per meglio dire si sottolinea, la differenza già riportata in precedenza tra scontro con animali selvatico o da allevamento. Entrando più nello specifico, la presenza di animali selvatici in aree non loro dedicate e la costituzione di un pericolo per i cittadini rappresenta un atto di negligenza da parte degli enti regionali di riferimento “nello svolgimento dei compiti di controllo, omettendo quelle iniziative, quali il tele-controllo volto a ridurre il numero dei capi, atte ad impedire che gli animali selvatici si spingano regolarmente sulla strada ed integrino un ricorrente pericolo per la circolazione stradale”.
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Le sentenze, oltre che al mancato controllo, fanno riferimento anche al mancato intervento su episodi che, in realtà , erano prevedibili “da circostanze di fatto quali un’anomala sovrabbondanza di capi in una determinata zona o il ripetersi di attraversamenti e sinistri coinvolgenti animali su una certa strada”. Il Tribunale de l’Aquila ha poi permesso di comprendere quale sia il ruolo esercitato dalle Province, enti proprietari delle strade, in caso di incidente con un animale selvatico. L’amministrazione viene di fatto esclusa da ogni grado di responsabilità , “essendo inesigibile l’apposizione di recinzioni lungo il bordo stradale e/o dei perimetri boschivi o l’illuminazione notturna al di fuori dei centri abitati ed essendo presente la segnaletica stradale di avvertimento”.
E in caso siano animali da allevamento?
Diverso, rispetto a quanto fin qui detto, è il caso di un incidente con un animale considerato da allevamento, come ovini e bovini. Il codice civile, con l’aggiunta di diverse sentenze della Cassazione sul tema, stabilisce che “la presunzione di responsabilità oggettiva a carico del proprietario dell’animale o dell’utilizzatore concorre con la presunzione di colpa a carico del conducente del veicolo, finanche quando il danneggiato sia lo stesso conducente”.Â
La legge pone dunque che anche chi riporta danni causati da un incidente con un animale da allevamento possa avere delle responsabilità nell’impatto: dovrà , dunque, chiarire la propria posizione cercando di fugare ogni possibile colpa o negligenza attribuita. Si tratta di un caso di responsabilità presunta, dalla quale il guidatore potrà allontanarsi soltanto “dando la prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, osservando, nei limiti della normale diligenza un comportamento esente da colpa e conforme alle regole del codice della strada, da valutarsi dal giudice con riferimento alla concreta circostanza di tempo e di luogo”.Â
Qualora tale attività non dovesse portare ai frutti sperati dall’automobilista, le spese per riparare i danni creati dovranno essere ripartire in concorso di colpa al 50% tra il guidatore stesso e il proprietario dell’animale da allevamento. La percentuale, naturalmente, può cambiare qualora dovessero emergere degli aspetti che assoggettassero una maggiore colpa al guidatore rispetto che all’allevatore o viceversa. Tutto, ad ogni modo, andrà deciso in seguto in fase di giudizio da un giudice.
Risarcimento e assicurazione
Un aspetto molto importante è quello rivolto all’assicurazione che normalmente non copre questo tipo di eventi, ma si limita ai soli danni causati ad altri utenti della strada. A coprire i danni arrecati da una collisione con un animale domestico è la polizza casco parziale o totale, strutturata in modo tale che i danni subiti dall’impatto con un animale possano essere risarciti, in parte o totalmente, dall’assicurazione. La casco può essere parziale, e coprire eventi come quello appena descritto, o totale, e in questo caso andrà in copertura di impatti con oggetti, quali ad esempio un lampione.
Chi contattare
In ultimo, non certo per importanza, ricordiamo quali sono le procedure da seguire in caso di incidente con un animale selvatico. Prima di tutto andranno accertate le condizioni del conducente, dei propri passeggeri e dell’animale. Sarà dunque compito dell’automobilista, se nelle condizioni di farlo, contattare le forze dell’ordine e il servizio di assistenza di primo soccorso. Gli agenti della stradale, sul luogo dell’incidente, potranno effettuare tutti i rilievi necessari a comprendere le dinamiche della collisione e ad attribuire le colpe. Gli operatori del 118 potranno invece fornire assistenza di tipo medico e, qualora necessario, contattare i loro colleghi specializzati nella cura degli animali. In nessun caso, invece, bisogna far finta di nulla e scappare. Tale comportamento, oltre che pericoloso per se stessi e per l’animale, potrebbe rappresentare un rischio per altri di nuovi incidenti con l’animale o, peggio, con la sua carcassa abbandonata sulla carreggiata.
Un ente molto utile in questi casi è l’Enpa, Ente nazionale per la protezione degli animali, che ha come primo obiettivo quello di aiutare e tutelare gli animali verificando che vengano osservate e rispettate le leggi e i regolamenti previsti per la loro protezione. Tra le molte funzioni di Enpa, c’è anche quella di soccorso tempestivo ad animali che si trovano in condizioni di difficoltà e pericolo. L’Enpa è una rete nazionale ha diverse sedi locali, ed è proprio a queste che bisognerà fare riferimento nei singoli territori. Per contattarle sarà sufficiente reperire il numero telefonico della zona interessata e richiedere un intervento a tutela degli animali.