Come denunciare il lavoro in nero

lavoro in nero

L’economia “invisibile” vale 200 miliardi. Dentro questo calderone c’è un mondo fatto di lavoratori in nero e diritti dei lavoratori negati. Ecco come denunciare il lavoro in nero in modo economico e più veloce. 

 

Nel 2019, prima della pandemia, i lavoratori irregolari in Italia erano 3 milioni e 586 mila. Il lavoro in nero, o il lavoro irregolare, a livello internazionale rientra nella categoria della NOE, un acronimo che significa “non observed economy”, ovvero economia non osservata, perché invisibile. Economia sommersa. Gli indicatori statistici però la vedono e gli effetti negativi sull’economia generale si sentono eccome.

Nel 2019 l’economia non osservata valeva ben 203 miliardi di euro, pari all’11,3% del Pil, vale a dire oltre un decimo dell’intera produzione nazionale.

In Italia 4 donne su 10 fra i 35 e i 44 anni non lavorano. Almeno 3 di queste donne svolgono lavori saltuari in nero.

Il lavoro in nero è una forma di arricchimento fraudolento che danneggia lo Stato, tutti i cittadini. Contribuisce alla disorganizzazione della società, favorisce l’esclusione e la precarietà, l’evasione fiscale e sociale. Incentiva l’immigrazione irregolare.

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Molte persone dichiarano delle ore lavorate ma lavorano molte più ore di quelle dichiarate, con conseguenze gravi anche a livello di salute e il rischio di insabbiare gli incidenti sul lavoro.

Denunciare il lavoro in nero non è sempre facile, perché favorisce anche il sistema di ricatto nella logica di potere tra datore e lavoratore. Ma denunciare spesso è l’unica strada percorribile.

Come denunciare il lavoro in nero

Il lavoro in nero rientra nelle forme illecite di sfruttamento del lavoro ed è la negazione dei diritti del lavoratore.

Cosa fare per denunciare il lavoro in nero?

Denunciare il lavoro in nero non è una vera e propria denuncia penale. Nel codice italiano il lavoro in nero è un illecito amministrativo con sanzioni a carattere pecuniario.

Quindi si può denunciare il lavoro in nero tramite una semplice segnalazione alle autorità ispettive.

Denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro

Un lavoratore può denunciare il suo caso di lavoro in nero in modo economico e senza ricorrere a un avvocato contattando l’Ispettorato territoriale del lavoro per chiedere una “conciliazione monocratica”. Basterà presentarsi presso gli uffici e chiedere di compilare il modulo per la denuncia di lavoro in nero.

Una volta compilato e firmato il modulo, dovrà aprirsi un procedimento per avviare un incontro tra le parti con l’obiettivo di consentire al datore di regolarizzare il contratto di lavoro, evitando così le sanzioni che altrimenti l’ufficio potrebbe erogargli.

L’esposto è la via per addivenire a un accordo tra azienda e dipendente. Il verbale sottoscritto tra le parti costituisce titolo esecutivo, significa che ha valore di una sentenza definitiva e incontestabile. Nel caso il datore non dovesse rispettare l’impegno assunto, il dipendente potrà agire contro di lui con un pignoramento senza dover avviare prima una causa, che scatta in caso di mancato accordo.

Cosa fare quando si lavora più ore del dovuto

Se non è sufficiente, ci si può affidare a un ufficio legare o far partire la vertenza di un sindacato da depositare presso il giudice del lavoro, risparmiando sui costi. In questo caso entrano in gioco anche l’Inps, l’Inail e l’Asl.

Questa strada può essere utile anche quando alla base di un lavoro vi è un contratto apparentemente regolare ma l’attività si svolge senza il rispetto delle regole contrattuali. Ad esempio, quando si lavora più di quanto dichiarato o in condizioni igieniche o di salute compromesse.

Lavoro in nero: cosa rischia il lavoratore

In alcuni casi anche il dipendente che lavora in nero può essere denunciato alla Procura della Repubblica e condannato a pagare una sanzione.

  • Quanto il lavoratore in nero percepisce l’indennità di disoccupazione o beneficia di ammortizzatori sociali (come il Reddito di Cittadinanza) danneggia lo Stato. Rischia la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Se la somma percepita è inferiore a 4mila euro rischia una sanzione amministrativa che varia dai 5164 euro ai 22822 euro. La sanzione non può superare il triplo dell’importo percepito tramite beneficio.
  • Quando il lavoratore in nero presenta lo stato di disoccupato presso Inps o Centro per l’Impiego. In questo caso rischia una denuncia per falso ideologico con reclusione fino a 2 anni.

Lavoro in nero: cosa rischia il titolare

Il datore di lavoro rischia fino a 36mila euro di multa, a seconda dei giorni di impiego effettivo del lavoratore in nero.

Entro quando possiamo denunciare il lavoro in nero?

Entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro.