Amazon mantiene i prezzi alti costringendo i venditori di parti terza a non vendere su altri siti a prezzi inferiori tramite ostacolo creati ad hoc: l’accusa dello stato della California nei confronti del colosso di Seattle.
L’accusa
Il bottone “compra ora” scompare
Secondo Bonta, “Amazon costringe i venditori ad accordi che mantengono i prezzi artificialmente alti sapendo che non possono permettersi di rifiutare. Molti prodotti che acquistiamo online potrebbero essere più economici se lasciassimo agire le forze di mercato”. Nella documentazione depositata in tribunale, il procuratore spiega che i prodotti di venditori terzi rappresentano la maggior parte delle vendite di Amazon. Ai venditori – aggiunge – è chiesto di firmare intese che li penalizzano nel caso dovessero offrire i loro prodotti a prezzi più bassi su siti rivali come Walmart o Target. Coloro che violano gli accordi rischiano la sospensione o addirittura la rimozione. Come riporta Repubblica, in pratica, aìse Amazon rileva che un rivenditore sta offrendo prezzi più bassi altrove, può decidere di rimuovere il bottone “compra ora” e “aggiungi al carrello” dalla pagina di quel prodotto, le due opzioni di acquisto più rapide e utilizzate, limitando in maniera radicale le vendite.
Il precedente
L’azione legale della California è simile a quella avviata lo scorso anno dal procuratore di Washington Dc, Karl Racine. La causa è stata respinta ma Racine non intende mollare e sta cercando di rilanciarla in appello.