La dermatite atopica si manifesta principalmente con il prurito, fastidioso nemico che può insorgere in qualunque momento della giornata e a qualunque età. ma i bambini sembrano essere le vittime preferite: ecco cause e rimedi per curarla efficacemente
Quando parliamo di dermatite atopica, facciamo riferimento ad una malattia benigna che colpisce in media tra il 20 e il 30 per cento dei bambini. L’insorgenza può comparire sin dai primi mesi di vita. Precisiamo subito che non si tratta di una malattia infettiva e non è contagiosa. E’ caratterizzata dalla secchezza della pelle che può essere determinata sia da fattori interni, come una predisposizione familiare (es. malattie allergiche) sia da fattori esterni come l’inquinamento.
I sintomi della dermatite atopica
Seppur il prurito sia uno dei sintomi principali, la manifestazione della dermatite atopica varia a secoda dell’età e delle localizzazione (parti del corpo interessate).
L’insorgenza può avvenire attraverso lesioni della pelle di tre tipologie principali:
- eritematose (la zona risulta principalmente arrossata;
- essudanti, ossia umide
- xerotiche (l’area appare estremamente secca)
I sintomi possono non presentarsi in maniera separata, ma anche nello stesso giorno o addirittura momento. Le zone più colpite risultano essere i gomiti, le ginocchia e le pieghe del collo.
Ma cosa influisce sul peggioramento della dermatite atopica? Se consideriamo che la prima manifestazione è il prurito, sappiamo bene che i bambini tendono a grattarsi anche in maniera energica. Ecco perché risulta molto importante intervenire per fare in modo che il bambino non si gratti, o il rischio di complicanze (es. infezione batterica) potrebbe associarsi alla già fastidiosa dermatite atopica.
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Conseguenze dirette e indirette della dermatite atopica
Se il prurito, i sintomi cutanei o un’eventuale infezione batterica, risultanto essere conseguenze dirette della dermatite atopica, vi sono altri fattori non meno importanti, che possono determinare conseguenze indirette.
Stiamo parlando della mancanza di sonno nel bambino, dovuta all’intenso prurito che si intensifica negli orari notturni. Con l’attività scolastica, la diminuzione delle ore di riposo può influire sul rendimento e sulla capacità di concentrazione.
Calo del rendimento, difficoltà a memorizzare e a focalizzare la lezione, possono essere conseguente indirette dovute dal mancato rispetto delle ore di riposo necessarie al bambino per riprendere le energie perse durante la giornata.
Occorrerà dunque seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico curante, per evitare che il prurito possa diventare una costante.
Dermatite atopica, cure e rimedi
E’ molto importante non affidarsi al fai date nelle dermatite atopica, tuttavia, oltre la terapia dello specialista, ci sono alcuni accorgimenti che potrete mettere in pratica, primo fra tutti l’esposizione al sole.
Facendo sempre attenzione alle ore di esposizione (quantità e fascia oraria) e all’utilizzo della protezione, è riconosciuto che i raggi solari, con moderazione, possono aiutare nel buon esito della malattia.
Altro momento indispensabile nella vita del bambino che soffre per i sintomi della dermatite atopica è il bagnetto, contrariamente a quanti pensano l’opposto. Sia la detersione, con i prodotti consigliati, che il post-bagnetto, con asciugatura effettuata con delicate tamponature, può diventare un momento rilassante, oltre che necessario.
Non bisogna poi dimenticare che la dermatite atopica nei bambini raramente si protrae: la durata media è di tre/quattro anni, considerando che va a regredire entro la pubertà.