La Corte Suprema degli Usa ha rigettato l’appello della Bayer che dovrà pagare il maxi risarcimento a un agricoltore che per anni ha usato il RoundUp, erbicida a base di glifosato, senza essere avvertito dei rischi di contrare il cancro
Nuova sconfitta giudiziaria per la Bayer negli Stati Uniti: la Corte Suprema ha rigettato l’appello della multinazionale che ha acquistato la Monsanto e che dovrà pagare il maxi risarcimento a un agricoltore che per anni ha usato il RoundUp, erbicida a base di glifosato, senza essere avvertito dei rischi di contrare il cancro.
Tempi duri per il discusso erbicida, classificato come “probabilem cancerogeno” dalla Iarc dell’Oms: la settimana scorsa la stessa Corte federale degli Stati Uniti ha emesso una sentenza con la quale stabilisce che l’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale, “non ha valutato adeguatamente se il glifosato causa il cancro e si è sottratto ai suoi doveri” nel 2020 quando, su spinta dell’allora amministrazione Trump, ha prorogato – seppur in via provvisionria – la licenza del glifosato.
Sono oltre 30mila come ricorda il Financial Times le cause di risarcimento pendenti negli Stati Uniti contro la Bayer-Monsanto: il colosso dell’agrofarma dal canto suo ha accantonato un maxi fondo di 4,5 miliardi di dollari per far fronte alla valanga di ricorsi giudiziari, alcuni dei quali sono sono già conclusi con la condanna della multinazionale. La Bayer ha anche annunciato che smetterà di vendere il Roundup nel 2023.
La storia di Edwin Hardeman è emblematica: nel settembre 2016 fece causa all’allora Monsanto – si tratta della prima ad essere istruita presso il tribunale “speciale”, RoundUp MDL, con il giudice Vince Chhabria – perché avrebbe contratto il linfoma di Hodgkin a seguito dell’utilizzo del RoundUp senza che l’azienda – l’allora proprietario era la Monsanto poi acquisita da Bayer nel 2018 – avesse avvertito in etichetta del rischio di contrarre il cancro. Dopo 6 anni è arrivato il verdetto definitivo della Corte Suprema e Bayer dovrà ora risarcire l’agricoltore californiano.
Il settantenne Edwin Hardeman e sua moglie vivevano nella contea di Sonoma, in California, su 56 acri che erano usati come rifugio per animali esotici. Il querelante ha iniziato a utilizzare i prodotti RoundUp per trattare la quercia velenosa, le erbacce e la crescita eccessiva nella sua proprietà negli anni 80 e ha continuato l’attività di irrorazione pesante fino al 2012. Tre anni dopo, ha ricevuto una diagnosi di cancro di linfoma non Hodgkin. Nel 2016 si è rivolto al tribunale per chiedere – e ottenere – giustizia.
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