Glifosato, storica sentenza negli Usa: “Epa ha ignorato rischio cancro”

PESTICIDI DEROGA

La Corte federale degli Stati Uniti ha bocciato la decisione con la quale l’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale, nel 2020 ha prorogato l’uso del glifosato: “Non ha valutato se causa il cancro e si è sottratta ai suoi doveri”

La Corte federale degli Stati Uniti ha emesso una sentenza con la quale stabilisce che l’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale, “non ha valutato adeguatamente se il glifosato causa il cancro e si è sottratto ai suoi doveri” nel 2020 quando, su spinta dell’allora amministrazione Trump, ha prorogato – seppur in via provvisionria – la licenza del glifosato.

Ignorato il rischio cancro legato all’uso del glifosato” esultano i ricorrenti, il Cfs, il Centro per la sicurezza alimentare, la Rural coalition, l’Associazione dei lavoratori agricoli della Florida, il Natural fesources defense council che include anche Pan, il Pesticide action network.

La Corte federale ha ordinato a Epa di completare tutte le restanti valutazioni del glifosato entro il prossimo ottobre 2022.

“In una decisione di “revisione provvisoria della registrazione” per il glifosato emessa nel gennaio 2020 – ricostruiscono in una nota la vicenda gli attivisti – l’Epa ha finalizzato le sue valutazioni del rischio per la salute umana e l’ambiente e ha adottato “misure di mitigazione” sotto forma di modifiche all’etichetta. L’Epa ha concluso illegalmente che non vi è alcun rischio di cancro dal glifosato, nonostante le principali lacune nella sua revisione, incluso il “nessuna conclusione” sul linfoma non Hodgkin, il cancro più noto legato al glifosato. L’Epa inoltre non è riuscita a valutare la quantità di glifosato che entra nel flusso sanguigno di un utente dopo il contatto con la pelle, una delle principali vie di esposizione professionale”.

Cfs e gli altri ricorrenti hanno originariamente intentato la causa nel 2020, incorporando volumi di prove che mostrano come l’Epa abbia ignorato i rischi per la salute del glifosato, compresi i rischi di cancro, per i lavoratori agricoli e gli agricoltori esposti durante l’irrorazione. I firmatari hanno anche contestato la decisione dell’Epa sulla base dei rischi per l’ambiente e delle specie in pericolo, come la farfalla monarca.

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Epa ha ammesso errori nella valutazione

Effettivamente in risposta alla causa legale intentanta dal Cfs, nel maggio 2021 l’Epa ha effettivamente ammesso gravi errori nella sua registrazione provvisoria e ha chiesto alla Corte il permesso di rifare le valutazione (ora ha tempo entro ottobre). Tuttavia nel frattempo per Epa, erbicidi a base di glifosato, come il RoundUp della Bayer-Monsanto possono ancora essere venduti. 

Sebbene l’Epa abbia ripetutamente dichiarato che il glifosato non causa il cancro – si conclude la nota del Cfs – le principali autorità oncologiche del mondo con l’Organizzazione mondiale della sanità hanno dichiarato che il glifosato è “probabilmente cancerogeno per l’uomo” nel 2015″.

Una decisione quella della Corte federale che arriva nel bel mezzo del dibattito in Europa sulla revisione della licenza d’uso del glifosato che scade il 15 dicembre scorso e che ha visto l’Echa e il gruppo dei 4 Stati membri (tra cui la Francia) incaricati dalla Ue di valutare il dossier, esprimersi verso una proroga per il glifosato. Echa in particolare ha confermato che non ci sono legami tra glifosato e cancerogenesi. L’Efsa concluderà il proprio dossier entro giugno 2023 e sulla base di questo l’ultima parola spetterà alla Ue.