Le modifiche contrattuali annunciate nei giorni scorsi da Dazn non sono piaciute a Movimento Consumatori che ha diffidato al compagnia a ritornare sui suoi passi: “Sono illegittime perché non giustificate”
Le modifiche contrattuali di Dazn non hanno ragione di essere e per questo sono illegittime” A dirlo è il Movimento Consumatori che ha diffidato Dazn a interrompere l’adozione di alcune modifiche alle condizioni di utilizzo e alla Carta servizi dei suoi abbonamenti, che entreranno in vigore a partire dal 2 agosto 2022.
Siamo convinti che il comportamento di Dazn è illegittimo – spiega l’avvocato Paolo Fiorio che con Corrado Pinna ha intenta l’azione – alla luce di una recente sentenza del Consiglio di Stato secondo cui l’esercizio da parte di un professionista del diritto alla modifica unilaterale del contratto (ius variandi) è condizionato alla sussistenza di un giustificato motivo, che deve essere indicato nel contratto. Ciò è quanto prevedono il Codice del consumo e la normativa comunitaria applicabile al settore delle telecomunicazioni, grazie al richiamo fatto dalla direttiva 22/2002/Ce – direttiva servizio universale – e dalla direttiva 2018/1972/Ue che ha introdotto il nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche”.
Ovviamente i consumatori che hanno sospeso l’abbonamento non potranno rivendicare l’illegittimità della modifica.
Le nuove regole
La compagnia ha annunciato, nei giorni scorsi, una serie di modifiche contrattuali che cambiano in modo sostanziale i termini dell’accorso con i consumatori.
- cambiare a suo piacimento le caratteristiche tecniche, le regole di fruizione e l’ammontare del corrispettivo del servizio di videostreaming, senza fornire un giustificato motivo nel caso in cui le modifiche siano a svantaggio dell’utente;
- ridurre la possibilità per il consumatore di fruire dei contenuti presenti sulla piattaforma, utilizzando contemporaneamente tutti i dispositivi associati al proprio account (che, comunque, non possono essere più di 2), se i devices impiegati non sono agganciati alla stessa rete Internet domestica;
- escludere dall’abbonamento (o includerlo, ma eventualmente anche dietro pagamento di un corrispettivo aggiuntivo) il servizio di backup, che consente agli utenti, residenti in zone con maggiori limiti infrastrutturali e minor possibilità di accesso alla rete Internet (aree bianche), di recuperare buona parte dei contenuti trasmessi dalla piattaforma, mediante un semplice decoder del segnale digitale terreste (DTT).
Stop ai messaggi promozionali
Movimento Consumatori ha intimato a Dazn anche di interrompere la diffusione di messaggi promozionali di offerte collegate a queste variazioni, compresa Dazn Plus e di informare i propri abbonati dell’illegittimità del suo comportamento e dell’inefficacia di qualunque modifica di tutte le condizioni originariamente pattuite, mediante avvisi pubblicati sul suo sito web, sui suoi canali social e inviati individualmente a ciascun cliente.
“Inoltre, con lo switch dalle vecchie alle nuove norme – concludono i legali di MC – il prezzo mensile dell’abbonamento base, pur rimanendo di 29,99 euro, se parametrato ai servizi garantiti dal nuovo contratto inferiori rispetto al passato, risulterà maggiore rispetto a quello attuale. Senza contare che, per poter beneficiare del servizio di backup in DTT, gli utenti in area bianca dovranno sottoscrivere la versione Plus dell’abbonamento, spendendo 10 euro al mese in più”.