L’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha sanzionato lo spot con cui Layla Cosmetics reclamizzava il suo mascara “extra black”: è marcatamente allusivo e provocatorio
La pubblicità del mascara extra black Layla Cosmetics dove la Ceo di Layla Cosmetics, Babila Spagnolo, è attorniata da sei uomini di colore nudi e danzanti, mentre promuove il prodotto con lo slogan “The longer the better” stampato sui corpi dei ballerini, risulta “marcatamente allusivo e provocatorio oltre i limiti accettabili in una comunicazione al grande pubblico» e «lesiva della dignità della persona”. A dirlo l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria che ne ha chiesto lo stop.
Benché non esistano temi tabù in pubblicità – rammenta lo Iap – è fuor di dubbio che, nel caso di specie, la rappresentazione, per gli inequivoci richiami allo stereotipo secondo cui i maschi “neri” si caratterizzerebbero per avere attributi maschili di maggiori dimensioni, si pone in contrasto con l’art. 10 del Codice, in quanto lesiva della dignità della persona: la decodifica del messaggio, infatti, mette in evidenza una rappresentazione svilente della persona, posta sullo stesso piano del prodotto pubblicizzato.
Oltre a ciò ed in ogni caso il messaggio proietta sui ballerini nudi le caratteristiche di attrattiva del mascara che si pubblicizza, con una inaccettabile commistione di piani persona/prodotto, che conduce alla mercificazione della persona.
Il Comitato rileva, infine, la gratuità della rappresentazione, per niente giustificata da quanto si intende pubblicizzare, che si risolve in un forte impatto emotivo al solo fine di favorire la memorizzazione del marchio e promuovere l’acquisto del prodotto. Si configura, pertanto, anche il contrasto con l’art. 1 del Codice, in quanto il messaggio è tale da suscitare nel pubblico risentite reazioni di rifiuto capaci di riflettersi sulla comunicazione pubblicitaria nella sua generalità.