Glifosato, schiaffo dell’Agenzia per le sostanze chimiche: “Non è cancerogeno”

GLIFOSATO ECHA

Il comitato per la valutazione dei rischi dell’Echa ha concluso che non ci sono prove sufficienti per classificare il glifosato come cancerogeno. Un via libero di fatto a una nuova autorizzazione

Il glifosato non è cancerogeno“. Doccia gelata da parte dell’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche che, all’interno del processo di revisione del famigerato erbicida la cui licenza scade a dicembre prossimo, ha concluso proponendo di mantenere le attuali classificazioni per la sostanza.

Il comitato per la valutazione dei rischi (Rac) dell’Echa ha concluso che “le classificazioni esistenti per il glifosato come sostanza che provoca gravi lesioni oculari ed è tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata dovrebbero essere mantenute. Il comitato ha riscontrato che le prove scientifiche disponibili non soddisfano i criteri per classificare il glifosato per tossicità specifica per organi bersaglio o come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione“.

Quella dell’Echa è la prima valutazione del rischio a livello Ue nel processo di rinnovo dell’autorizzazione del glifosato. La licenza scade a fine anno, ma si va verso il prolungamento dell’attuale permesso, in attesa che l’altra agenzia Ue coinvolta, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), possa esaminare la grande quantità di contributi arrivati durante la consultazione pubblica.

Tuttavia l’ok di oggi da parte di Echa è un via libera di fatto a una nuova autorizzazione da parte della Ue.