Glifosato, l’Efsa in ritardo con gli studi ma l’Echa potrebbe stopparlo

glifosato

La decisione sul glifosato potrebbe slittare di un anno: le conclusioni della valutazione congiunta Echa ed Efsa, infatti, non saranno pronte prima di luglio 2023. L’esecutivo Ue non può esprimersi senza, a meno che nel frattempo non ci siano nuove evidenze di tossicità (che potrebbero giungere dallo studio dell’Echa)

Molto probabilmente l’autorizzazione all’uso del glifosato – in scadenza a dicembre di quest’anno – sarà prorogata di un anno in attesa delle conclusioni dello studio congiunto Efsa e Echa sugli effetti dell’erbicida più usato al mondo. È un’ipotesi suffragata da un comunicato congiunto delle due istituzioni che, appunto, hanno annunciato il rinvio di un anno della pubblicazione di uno studio cruciale sugli effetti del glifosato. Inizialmente era previsto nella “seconda metà del 2022” mentre secondo il nuovo timing, le conclusioni non saranno rese pubbliche prima di luglio 2023.

Per la Iarc il glifosato è probabile cancerogeno

Bruxelles, scrive oggi Le Monde, si è detta “profondamente preoccupata” per questo rinvio dal momento che lo studio di Efsa ed Echa dovrebbe fornire la base scientifica necessaria alla Commissione europea per prendere una decisione definitiva sulle sorti del glifosato, ovvero se autorizzarlo nuovamente oppure bandirlo definitivamente come chiedono da anni, almeno da quando la Iarc ha inserito il principio attivo tra i probabili cancerogeni.

Perchè il rinvio?

Il rinvio si è reso necessario a causa del numero elevato di osservazioni ricevute, in particolare da  parte degli esperti degli stati membri. Lo studio, tuttavia, è necessario per la Commissione Europea per decidere se estendere o meno l’autorizzazione rilasciata all’erbicida nell’Ue. L’attuale autorizzazione, prorogata nel 2017 per cinque anni, scade il 15 dicembre 2022, ma sarà automaticamente prorogata fino al termine dell’iter valutativo, a meno che nel frattempo non venga individuato un rischio particolare.

“Sono profondamente preoccupato per il ritardo nella valutazione del glifosato, pur rilevando il grande interesse per il processo di valutazione”, ha commentato la commissaria alla salute Stella Kyriakides. “Ho chiesto alle agenzie di fare tutto il possibile per completare il loro lavoro il prima possibile (ma) è estremamente importante che tutte le nuove prove siano attentamente considerate e prese in considerazione”, ha sottolineato, ricordando che “i pesticidi che non sono stati dimostrati cassaforte sono vietati” nell’Ue.

La valutazione dell’Echa

al massimo entro giugno, però, l’Echa dovrebbe pubblicare la sua “valutazione del rischio” legata al glifosato per la salute umana, determinando in particolare se l’erbicida debba essere considerato cancerogeno, mutageno, tossico per la riproduzione o endocrino disgregatore. Questo rapporto potrebbe portare la Commissione europea a decidere, ben prima della scadenza di metà dicembre, di non rinnovare l’autorizzazione al glifosato, ad esempio se riconosciuto come cancerogeno. Diversamente, i regolamenti obbligano Bruxelles a prolungarne l’utilizzo fino al termine del processo di valutazione.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Il gruppo di valutazione del glifosato, composto da quattro Stati membri relatori (Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia), deve presentare un parere aggiornato all’Efsa entro “la fine di settembre”, prima di una serie di consultazioni e delle conclusioni dell’autorità di regolamentazione.