Le multinazionali che producono latte artificiale pubblicano in media 90 post sponsorizzati al giorno e spesso le tecniche di marketing che usano sono tali da nascondere che si tratta di un contenuto a pagamento. Una condotta che viola le norme e che deve essere fermata al più presto
Il marketing delle multinazionali delle formule per l’infanzia è sempre più aggressivo: si serve soprattutto delle piattaforme social dove, attraverso post sponsorizzati, riesce a promuovere i propri prodotti e spesso i contenuti non sono riconoscibili come pubblicità. Un nuovo rapporto dell’Oms analizza le strategie di marketing digitale utilizzato dalle imprese. Ne emerge un settore da cifre da capogiro.
Il rapporto riassume i risultati di una nuova ricerca che ha campionato e analizzato 4 milioni di post sui social media sull’alimentazione infantile pubblicati tra gennaio e giugno 2021 utilizzando una piattaforma di ascolto sociale commerciale. Questi post hanno raggiunto 2,47 miliardi di persone e generato oltre 12 milioni di Mi piace, condivisioni o commenti.
Le aziende di latte artificiale pubblicano contenuti sui loro account sui social media circa 90 volte al giorno, raggiungendo 229 milioni di utenti; che rappresentano il triplo delle persone raggiunte da post informativi sull’allattamento al seno da account non commerciali.
Un marketing che il rapporto definisce pervasivo e unidirezionale: promuovere l’allattamento artificiale al posto di quello al seno che la comunità scientifica sostiene debba essere esclusivo almeno nei primi mesi di vita di un bambino.
“La promozione delle formule commerciali di latte avrebbe dovuto essere interrotta decenni fa”, ha affermato il dott. Francesco Branca, direttore del dipartimento dell’Oms per la nutrizione e la sicurezza alimentare. “Il fatto che le aziende di latte artificiale stiano ora impiegando tecniche di marketing ancora più potenti e insidiose per aumentare le loro vendite è imperdonabile e deve essere fermato”.
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L’organizzazione mondiale della Sanità non usa mezzi termini per definire le tecniche di marketing: violano palesemente il Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno, adottato dall’Assemblea mondiale della sanità del 1981. Il Codice è un importante accordo sulla salute pubblica progettato per proteggere il pubblico in generale e le madri dalle pratiche di marketing aggressive dell’industria degli alimenti per l’infanzia che hanno un impatto negativo sulle pratiche di allattamento al seno.
È per questo motivo che l’Oms ha invitato l’industria degli alimenti per l’infanzia a porre fine allo sfruttamento del marketing del latte artificiale e ai governi di proteggere i nuovi bambini e le famiglie emanando, monitorando e facendo rispettare le leggi per porre fine a qualsiasi pubblicità o altra promozione di prodotti a base di latte artificiale.