Caraffe filtranti, il test svizzero: risultati deludenti anche per Brita

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Il periodico dei consumatori svizzeri, “La borsa della spesa” ha mandato in laboratorio 7 modelli, trovando che le caraffe filtranti sono costose e poco utili, tranne che in alcuni casi particolari.

Per molti italiani, un modo per evitare di dover comprare acqua minerale e correggere la qualità di quella di rubinetto e affidarsi alle caraffe filtranti. Sulla loro effettiva efficacia c’è un dibattito aperto da anni, e un recente test svizzero conferma molte delle perplessità da cui non lascia fuori neanche la più famosa, Brita. A commissionare il test è “La borsa della spesa“, periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana, che ha mandato in laboratorio 6 modelli, 5 della Brita, uno Bwt e uno Migros Cucina & tavola.

Caraffe costose

“Una prima osservazione è d’obbligo – scrive Bds – questi sistemi sono molto costosi!”. In Svizzera il range di prezzo va dai 17,66 euro ai 27,50, a cui vanno aggiunti i soldi per i filtri, che vanno sostituiti ogni mese e costano tra i 5 e i 7 euro. Una spesa complessiva tra i 60 agli 84 euro all’anno.

La riduzione del calcare

Secondo il periodico svizzero, “L’argomento chiave di questi sistemi di filtraggio è la riduzione della concentrazione di calcare nell’acqua. Messi alla prova, tre modelli Brita (Aluna, Marella distribuito dalla Coop, e Marella distribuito da Migros, ndr) e il Migros Cucina & tavola, hanno dimostrato di fare il loro lavoro, ma con la caraffa Bwt e i modelli a disco Brita la durezza dell’acqua aumenta. Ciò significa che il filtro rilascia ioni e materia, cosa che ovviamente non è lo scopo previsto”.

Il potassio e il magnesio

I primi tre apparecchi, secondo il test, arricchiscono l’acqua del rubinetto di potassio, importante per i muscoli, per il mantenimento della pressione arteriosa, dell’attività cardiaca e della funzione renale. Gli altri modelli, invece, lo filtrano. Bwt è invece è l’unica caraffa che aggiunge magnesio, “interessante per il sistema nervoso“, secondo Bds.

L’argento

“Infine, – scrive il periodico – l’argento viene utilizzato nei filtri per mantenerli puliti e prevenire la crescita la crescita batterica. Questi ioni sono purtroppo molto solubili e finiscono nell’acqua”. Un problema che si riscontra in tutti i modelli tranne che nel Fill&Go e della Caraffa filtrante distribuita da Galaxus, entrambe a marchio Brita, che però nella classifica generale si collocano agli ultimi due posti.

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I migliori e il peggiore

Il primo posto è invece occupato da Aluna Brita con filtro Maxtra distribuito da Coop, di cui Bds scrive: “Si posiziona davanti agli altri, ma il punteggio è comunque medio. Un prodotto che non serve a granché”. Segue Marella della Brita con filtro PrixGarantie: “Questi filtri, compatibili con i sistemi Brita, consentono di risparmiare con prestazioni equivalenti”. La peggiore del test è invece la Brita caraffa filtrante con filtro Brita micro disc, il cui giudizio è: “i sistemi a disco sono i meno performanti del test, sono carenti in quasi tutti gli ambiti valutati”. I tipi di modelli disponibili sono due infatti: quelli con una grande cartuccia attraverso la quale passa l’acqua o quelli con un piccolo filtro a disco.

Le conclusioni sulle caraffe filtranti

Per concludere, Bds afferma: “Queste caraffe filtranti non sono molto utili. Il loro acquisto può essere giustificato in rari casi, solo se l’acqua è molto dura o ha un sapore sgradevole”.