Dal 1° aprile, tutti gli studenti sintomatici, dall’asilo alle superiori, possono rientrare in classe dopo aver fatto un tampone fai da te in casa e previa presentazione di autocertificazione dei genitori. Una decisione che suscita perplessità . Impossibile controllare che sia stato eseguito
Nella mole delle nuove regole sul contenimento del Covid entrate in vigore ad aprile, dallo smart working all’uso del green pass nei locali pubblici nei posti di lavoro, fino alla scuola, alcune sono passate sotto silenzio o quasi. Una di questa, che desta particolarmente perplessità riguarda il rientro a scuola degli studenti sintomatici al virus. Dal 1° aprile, infatti, tutti gli studenti, dall’asilo alle superiori, possono rientrare in classe dopo aver fatto un tampone fai da te in casa e previa presentazione di autocertificazione dei genitori.
Le nuove regole in caso di positivi in classe
Nello specifico, a differenza del passato, anche in presenza di più di 4 casi di alunni positivi, le attività proseguono in presenza ma con docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. Ma in caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. Nel caso del test fai da te, però, serve anche un’autocertificazione da parte dei genitori dell’alunno. Questa regola da febbraio scorso valeva solo per asilo e elementari e fino a 4 casi per classe (oltre i quali si passava alla dad). Adesso è estesa a tutti gli ordini.
Le perplessità sul ruolo del tampone fai da te
E comprensibile che il governo voglia snellire la procedura e evitare i grossi problemi logistici che hanno attanagliato le famiglie italiane durante le quarantene precauzionali, soprattutto nello scorso mese di gennaio, in cui si sono registrati oltre il 40% di tutti i contagi dall’inizio della pandemia. Eppure, lascia perplessi il ruolo giocato nella nuova fase dei tamponi fai da te, sicuramente utili per togliersi un dubbio in casa rispetto a sintomi sospetti. Ma fino ad ora, i tamponi rapidi validi per il rientro in scuola dovevano essere affidati a farmacie o centri analisi che garantivano la corretta esecuzione del tampone e, soprattutto, che il tampone stesso fosse stato davvero eseguito. Di fronte alla possibilità che, per risparmiare o per pigrizia, un genitore autocertifichi per il figlio un test non svolto, qualsiasi verifica sarebbe impossibile. Perché dunque stabilire per legge qualcosa di così aleatorio?
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