L’Ue fissa i limiti massimi di Thc negli alimenti a base di canapa

CANAPA

A seguito di un parere positivo del Comitato permanente per i prodotti alimentari, la Commissione europea modificherà il regolamento n. 1881/2006 relativo ai livelli massimi di delta-9-tetraidrocannabinolo (Delta-9-THC) nei semi di canapa e nei prodotti da essi derivati. Il Thc è la principale sostanza psicoattiva della cannabis ed è responsabile dello “sballo”.

Secondo l’emendamento della Commissione, i livelli massimi sono stati fissati a 3,0 mg/kg per i prodotti secchi (farina, proteine, semi, snack) e a 7,5 mg/kg per l’olio di semi di canapa.

“La fine della frammentazione del mercato interno”​

Prima dell’emendamento non esisteva un limite massimo a livello europeo e questo rendeva impossibile la commercializzazione. Come spiegato dall’Associazione europea della canapa industriale (Eiha), dal 2015 esistevano “solo” linee guida dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che non erano giuridicamente vincolanti.

In questa situazione di incertezza, l’Italia, ad esempio, aveva adottato valori “ancora più severi” (2 ppm nel cibo secco e 5 ppm nell’olio), ha spiegato l’amministratore delegato dell’Eiha Lorenza Romanese.

Le regole saranno applicabili a tutti gli Stati membri 20 giorni dopo la pubblicazione del regolamento e dei suoi allegati nella Gazzetta ufficiale. Sarà previsto un periodo di transizione prima dell’applicazione dei nuovi livelli massimi, consentendo l’utilizzo e la vendita delle scorte esistenti.

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