Multe, la mappa delle città più spietate. Ecco dove finiscono i soldi delle sanzioni

Quanti soldi entrano ogni anno ai comuni italiani dalle multe? Ce lo dice Openpolis che all’argomento ha dedicato un approfondimento, a partire dai dati del 2020, in cui vengono riportate anche le tipologie di multa più frequenti.

Le multe più comuni

L’eccesso di velocità è l’illecito stradale più multato con 564.352 contravvenzioni. Seguono quelli legati al mancato uso della cintura di sicurezza (74.996) e quelli relativi all’utilizzo dell’auricolare o del vivavoce (39.323).

“Da notare – scrive Openpolis – che spesso i comuni non inseriscono le entrate relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020”.

Firenze al primo posto

Tra i comuni con più di 200mila abitanti, Firenze è quello che nel 2020 riporta le entrate maggiori con 138,33 euro pro capite. Dopo il capoluogo toscano troviamo Bologna (106,54), Padova (92,95) e Milano (86,72). Le tre città che incassano di meno per multe e sanzioni sono Genova (43,08 euro pro capite), Bari (29,15) e Trieste (26). Bologna è tra le città più popolose quella in cui questa voce incide maggiormente sulle entrate, con un valore pari al 5,58% sul totale. Seguono Padova con il 5,39% e Firenze con il 4,12%. Al contrario, tre comuni riportano valori inferiori al 2% e sono Venezia (1,64%), Torino (1,30%) e Trieste (1,19%).

A Verona la maggiore crescita

Ad eccezione di Verona, gli andamenti dei comuni italiani considerati risultano essere piuttosto simili fino al 2019. A Verona negli ultimi quattro anni gli incassi per le multe sono aumentati del +44,81%. Seguono Firenze (+21,35%) e Bologna (20,12%). La città di Padova riporta una crescita irrisoria (+0,05%) mentre Milano negli anni considerati registra una diminuzione del 25,62%. Verona è anche la città che riporta l’aumento maggiore rispetto al 2019 (+12,56%).

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Le regioni con più multe

In generale, considerando anche i piccoli comuni, quelli che hanno in media incassato di più per multe e sanzioni sono quelli liguri (26,76 euro pro capite), quelli veneti (26,69) e quelli pugliesi (21,95). Al contrario, riportano i valori minori le amministrazioni campane (7,23 euro pro capite), quelle sarde (5,47) e quelle molisane (3,87).

Quanto incassa il tuo comune per multe?

Openpolis pubblica anche un utilissimo motore di ricerca per verificare l’ammontare di euro in sanzioni raccolte da ogni singolo comune italiano e il suo peso specifico in proporzione al numero di abitanti.

Ma come vengono usati i soldi delle multe?

Una domanda lecita e ricorrente è a quale utilizzo sono destinati i soldi delle multe. Lo spiega Openpolis: mei bilanci comunali, allo schema delle entrate, c’è una voce intitolata “Proventi derivanti dall’attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti”, inclusa tra le entrate extra-tributarie. “All’interno di questa voce – scrive Openpolis – sono inclusi gli incassi del comune relativi a multe, ammende, sanzioni, somme per il risarcimento danni e oblazioni comminate a carico delle famiglie, delle imprese, delle altre amministrazioni pubbliche o di istituzioni sociali pubbliche o private operanti all’interno del territorio considerato”.

Come vengono ripartiti i fondi

Nel dettaglio, come stabilisce l’articolo 208, comma 5-bis, del codice della strada, i proventi da multe che finiscono nelle casse di Regioni, Province o Comuni, vengono utilizzati per una metà con libera disposizione dell’Ente locale che lo ha incassato e per un altro 50% vanno vincolati a determinati usi. Nello specifico, in misura non inferiore a un quarto della quota per interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente; in misura non inferiore a un quarto della quota per il potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale; il restante per altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade di proprietà dell’Ente, ma anche a corsi didattici finalizzati all’educazione stradale.

La relazione

“Fortunatamente – spiega Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia – dallo scorso anno è entrata in vigore una norma che obbliga gli enti locali a fare una relazione annuale in cui danno conto di come sono stati spesi i soldi delle multe destinate alla sicurezza stradale, pena il blocco del trasferimenti dei fondi da parte dello Stato. In precedenza, non essendoci sanzioni adeguate, molti comuni spendevano i soldi in maniera molto creativa, senza renderne conto con chiarezza ai cittadini”. Un esempio che fece molta polemica fu quello del Comune di Napoli che, come svelò un’inchiesta pubblicata da Quattroruote del 2015 , spese ben un milione di euro (su 30 totali) per le nuove divise dei vigili urbani.