Acqua potabile, l’Europa controlla due interferenti endocrini

INTERFERENTI ENDOCRINI

Beta estradiolo e nonilfenolo sono le due sostanze che la Commissione europea ha inserito nell’elenco di contaminanti da controllare nelle acque potabili. Il primo fa parte di una categoria di composti utilizzati come solventi o lubrificanti industriali, plastificanti, ritardanti di fiamma o in alcuni farmaci. Il nonilfenolo, invece, è una molecola contenuta nei pesticidi. Entrambe sono sospettate di essere interferenti endocrini.

Questi due interferenti endocrini sono i primi a entrare nella “lista di controllo” dell’Ue, un nuovo elenco – previsto dalla direttiva sulla qualità delle acque per il consumo umano del dicembre 2020 – in cui vengono via via inseriti i composti emergenti da monitorare e sui quali intervenire se necessario.

La direttiva è entrata in vigore a gennaio 2021 ma i Ventisette hanno tempo fino al 12 gennaio del prossimo anno per mettersi in regola allestendo protocolli di monitoraggio lungo l’intera catena di approvvigionamento dell’acqua potabile. “Oggi diamo attuazione a nuove norme che non solo contrastano sostanze inquinanti ben note, ma ci forniscono anche strumenti per affrontare nuove preoccupazioni – ha commentato Virginijus Sinkevičius, Commissario Ue per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Iniziamo con due interferenti endocrini che incidono sulla salute, sull’ambiente e sulla biodiversità”.

Gli interferenti endocrini (Edc) sono sostanze o molecole chimiche ritenute dannose per la salute. Agiscono sugli ormoni e sul sistema endocrino, degli uomini come degli animali, e possono provocare diverse patologie. Gli interferenti endocrini sono presenti in prodotti come pesticidi, additivi alimentari, cosmetici. L’inserimento nella “lista di controllo” di questi primi Edc segnala l’inizio della fase due, che deve portare alla stesura di un protocollo legalmente vincolante di identificazione dei pericoli degli interferenti endocrini, basato sulla definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per poi applicarlo a tutta la legislazione dell’Ue.