Dopo la Francia e la Svizzera è intervenuto anche il nostro ministero della Salute per ricordare che i materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (Moca) in plastica contenenti “polvere” di bambù (bambù macinato) sono dichiarati illegali. Ribadendo quanto prevede un documento europeo, in una circolare il ministero ha sottolineato che “la polvere di bambù e sostanze simili, compreso il mais, non sono autorizzate dal regolamento europeo n. 10/2011 per l’uso come additivi nella produzione di Moca in plastica, in quanto non è stata effettuata alcuna valutazione del rischio da parte dell’Efsa, e sono considerati non idonei al contatto con gli alimenti”.
Questi articoli sono spesso presentati come un’alternativa naturale e sostenibile rispetto ai Moca in plastica, con il chiaro obiettivo di attrarre i consumatori più sensibili alle problematiche ambientali. La verità è che questi oggetti sono di plastica in cui il bambù o altre polveri o fibre vegetali vengono miscelate ad una resina, generalmente costituita da melammina e formaldeide, utilizzata per tenere insieme gli ingredienti conferendo al materiale compattezza e durezza. Pertanto la polvere di bambù o altre farina o fibre vegetali fungono semplicemente da riempitivo per dare volume al Moca.
Questi prodotti non devono essere confusi con quelli realizzati in bambù utilizzando la b che non è combinata con la resina.
Dal 2019 – scrive il ministero – c’è stato un numero significativo di notifiche (65 – dati aggiornati al 31 marzo 2021) sui Moca in plastica contenenti “polvere” di bambù, riportate nel Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rassf). La migrazione di melammina e formaldeide è stata riscontrata notevolmente al di sopra dei limiti di migrazione specifica stabiliti dal regolamento (Ue) n. 10/2011, presentando potenzialmente un rischio per la salute pubblica. Per tutti questi motivi, la circolare conclude invitando i consumatori a “non utilizzare tali prodotti in quanto non vi è evidenza della loro sicurezza”.