Anche la Svizzera bandirà piatti, bicchieri e posate in bambù

BAMBU

Le stoviglie di bambù, ritenute un’alternativa ecologica a quelle in plastica, saranno bandite in Svizzera poiché, oltre a non essere biodegradabili, possono essere dannose per la salute. Non è ancora noto quando scatterà il divieto, ma l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria ai microfoni della RSI, la radio televisione elvetica, ha confermato l’intenzione di vietarle.

Vari studi internazionali negli ultimi anni hanno accertato diversi casi di piatti, ciotole o tazze riutilizzabili in bambù che, a contatto con alimenti caldi, possono rilasciare, in particolare, melamina e formaldeide. Due sostanze potenzialmente cancerogene che sono alla base delle resine che vengono mischiate alla fibra della pianta per darle forma e garantirne la tenuta.

Da dove viene il pericolo del bambù

La spiegazione di come questo pericolo sia approdato nelle stoviglie di questo tipo è oramai nota: il bambù è una pianta non un legno e questo influisce sulla fabbricazione del materiale. “Mentre il legno può essere un materiale unico, ad esempio tagliato a forma di cucchiaio o insalatiera, il bambù viene utilizzato sotto forma di fibre o polvere, che deve essere agglomerato“, spiegava a 60 millions Anne Lafourcade, ingegnere ambientale. E proprio per questo scopo, come legante, i produttori utilizzano spesso una resina di melammina-formaldeide, comunemente nota come “melamina”. Questa resina è normalmente innocua. Ma in caso di scarsa qualità, rilascia i suoi componenti nel cibo. Con un rischio terribile: la melamina può essere tossica per i reni e la formaldeide è riconosciuta come cancerogena.

Troppi i casi accertati

Negli ultimi anni diversi laboratori europei hanno constatato dei superamenti dei limiti di trasferimento di tali sostanza negli alimenti ammessi. Martedì 30 marzo quello ginevrino, come anticipato dalla trasmissione per i consumatori “À Bon Entendeur” della RTS, ha reso noto che il 40% dei contenitori analizzati erano fuori norma. È stato inoltre confermato che il calore aggrava il rischio di contaminazione. Ma non solo. È anche stato accertato che la presenza di bambù nella plastica favorisce il rilascio della melamina e della formaldeide.

Le conclusioni arrivate da Ginevra hanno fatto scattare l’allarme a Berna. All’Ufficio federale responsabile della questione, assicurano, si è decisi a seguire l’esempio dei paesi che in Europa hanno già deciso di ritirare i prodotti, a volte, promossi anche come “100% naturale”: Austria, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.

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Tutto sembra tacere, invece, in Italia, dove pure i casi di contaminazione non sono mancati come pure i ritiri dal mercato di queste stoviglie.