Scuola, pasticcio Dad: ancora una retromarcia dal governo. Non scatterà con un contagiato

scuole covid

Ancora una volta la scuola gioca il ruolo di prima trincea nelle politiche di contenimento della pandemia da Covid. A dimostrarlo il braccio di ferro all’interno della maggioranza, con il tentativo da parte del ministero di ripristinare la regola del contagio singolo per mettere in quarantena tutta la classe, e lo stop che sembra sia arrivato dallo stesso Draghi, che non vuole si diffonda la percezione che il periodo difficile della didattica a distanza diffusa stia tornando. Dunque, la circolare a doppia firma ministero Sanità e Istruzione viene ritirata nel giro di un giorno. Si torna alla regola in vigore.

La regola dei tre contagiati

Ricapitolando: solo la persona in isolamento perché positiva fa didattica a distanza, mentre la classe continua in presenza. La nuova circolare del ministero dell’istruzione conferma quanto contenuto in quella dello scorso 2 novembre : “Alla luce delle indicazioni della struttura commissariale si intendono conseguentemente superatele disposizioni di cui alla precedente circolare”. La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre.

Figliuolo garantisce supporto per la sorveglianza e testing

Per rendere sostenibile la decisione anche in un periodo in cui la curva dei contagi sta crescendo, la struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento”, poiché “garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo”. Secondo il programma di sorveglianza e testing, i contatti i classe della persona positiva devono effettuare test diagnostici (tampone molecolare o antigienico) e se il risultato è negativo possono rientrare a scuola. E proprio la lentezza nell’assicurare questa fase di testing aveva spinto i due ministeri a tornare a una versione più restrittiva della Dad.

La rabbia dei presidi

Insomma, una confusione che ha fatto arrabbiare anche i dirigenti scolastici. Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi ha commentato a Repubblica: “Troviamo sconcertante che una nota sottoscritta da due ministeri sia sospesa dopo neanche 24 ore e che le disposizioni  contenute siano già considerate superate. Attendiamo di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le Asl e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza”, “Ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.