Etichette opache sulla provenienza della materia prima. Questa l’accusa che ha spinto i carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (Rac) di Parma, a sequestrare quasi 14 tonnellate di carne suina lavorata, nel centro nord. Nell’ambito delle ispezioni di salumifici e prosciuttifici, tesi alla verifica delle corrette indicazioni date ai consumatori, in particolare è stata verificata la presenza, in etichetta, dell’origine della carne suina utilizzata per la preparazione di salumi e insaccati, come stabilisce il Decreto Ministeriale 6 agosto 2020.
Speck, prosciutti, salame e würstel
Sono state riscontrate irregolarità in alcuni salumifici delle provincie di Reggio Emilia, Parma, Pordenone e Bolzano e sequestrate complessivamente quasi 14 tonnellate di carne suina lavorata. E i prodotti sequestrati sono culatelli, prosciutti crudi, speck, fiocchi di prosciutto, coppe, pancette, soppressa, salame, würstel e prosciutto cotto, per un valore di 225.500 euro. le sanzioni spiccate sono di 14mila euro.
Le etichette irregolari
Come conferma Luigi Cortellessa, Comandante dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, “In alcuni casi le etichette omettevano l’origine della carne suina utilizzata, in altri dicevano una cosa per un’altra”. Tra i produttori che hanno subito il sequestro ce ne sono che distribuiscono in tutta Italia, anche nei supermercati. “Il tipo di irregolarità trovate rientrano in quel 20-30% che in media troviamo quando facciamo verifiche, Fortunatamente per gli italiani, la maggior parte delle aziende rispettano le regole”. Alcuni prodotti sono stati trovati con l’etichetta irregolare già applicata nello stabilimento, altre con i prodotti già caricati sul camion, pronti ad essere distribuiti, altre ancore con la carne in lavorazione. In questo caso, la presenza in loco di etichette verosimilmente destinate a confezionare gli insaccati sospetti, hanno portato al sequestro.