Sono necessari maggiori investimenti nella biodiversità per sradicare la fame e raggiungere la sostenibilità delle Nazioni Unite. A dirlo è il Fondo Internazionale
per lo sviluppo agricolo (Ifad) dell’Onu, per bocca del presidente Gilbert Houngbo.
Come costruire resilienza
Come riporta FoodNavigator, “La biodiversità è una pietra angolare di sistemi alimentari sani e sostenibili”, ha sottolineato Houngbo, aggiungendo “Dalla protezione degli impollinatori, al miglioramento della fertilità del suolo e alla costruzione di resilienza agli effetti del cambiamento climatico, la biodiversità è fondamentale per affrontare la fame nel mondo. Ma il tempo stringe. Dobbiamo aumentare la nostra investimenti per proteggere la biodiversità prima che sia troppo tardi. Da ciò dipende il nostro futuro”.
L’importanza dei piccoli coltivatori
L’Ifad si è impegnata a concentrare il 30% dei suoi finanziamenti per il clima per sostenere soluzioni basate sulla natura nelle aree rurali su piccola scala
agricoltura entro il 2030. L’organizzazione ha definito le soluzioni basate sulla natura come iniziative che promuovono la “conservazione proattiva, gestione e ripristino” degli ecosistemi naturali e della biodiversità . Houngbo ha anche dichiarato: “Le comunità rurali e i piccoli agricoltori hanno un ruolo fondamentale da svolgere. Dipendono dalla biodiversità , ma lo sono anche importanti custodi di esso, coltivando una gamma più ampia di specie e varietà rispetto alle aziende agricole su larga scala”
Il miglioramento della biodiversità agricola nelle aziende agricole di piccole dimensioni si traduce in suoli sani e produttivi che sequestrano più carbonio, secondo l’Ifad. Insomma, tutto il contrario del modello propagandato dai sostenitori del biotech secondo cui la concentrazione di brevetti Ogm favorirebbe la lotta alla fame nel mondo.