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A 8 anni di distanza dallo scandalo della carne di cavallo spacciata per altre carni, che aveva scosso tutta l’Europa e portato al sequestro di ingenti quantità di alimenti, un nuovo caso sta attraversando il Vecchio Continente e rischia di aprire una ferita mai del tutto sopita.
A quanto si apprende dai giornali croati, Europol e Interpol, nell’ambito dell’operazione Opson X, avrebbero identificato carne equina venduta come vitello.
Ad far scattare l’allarme fuori da Zagabria sono state le dichiarazioni di Marija Vuckovic, ministro croato dell’agricoltura, che in un’intervista ha sostenuto che la sostituzione della carne con quella di cavallo non è stata trovata in Croazia, ma è stata identificata in altri paesi dell’UE.
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L’operazione Opson X, a quanto si sa, prevedeva un’azione mirata sui documenti del passaporto e sulla carne equina in Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia e Spagna. Le indagini hanno accertato alcune attività criminali e sono stati aperti procedimenti giudiziari in diversi paesi europei.
“C’è stata un’operazione mirata sui passaporti dei cavalli nelle indagini di quest’anno, è un fenomeno che vediamo ancora in corso, è stata una priorità per due anni e c’è un gruppo di lavoro su questo tema specifico anche per il prossimo anno. Forniremo ulteriori informazioni il prima possibile, ma per il momento l’azione è ancora in corso”, ha affermato un portavoce di Europol.
Le uniche informazioni che trapelano, grazie all’Agenzia per la sicurezza della catena alimentare belga, è che in quel paese sono stati esaminati 230 passaporti di cavalli e condotte 21 operazioni, di cui cinque nei macelli. I risultati hanno rivelato 35 passaporti falsi e sequestri in 11 occasioni.
Già anel corso dell’operazione Opson IX le ispezioni dei macelli in diversi paesi avevano mostrato come circa il 20% dei passaporti stranieri utilizzati per questi cavalli mostrava segni di falsificazione. Anche cavalli da competizione con documenti falsi erano stati inviati ai macelli.
In Opson X, l’Autorità belga ha prelevato campioni da cavalli idonei alla macellazione per cercare residui di anabolizzanti e sostanze illegali. E ha rivelato una mancanza di tracciabilità . Più del 50% degli equini non avevano informazioni sui trattamenti farmacologici ricevuti prima della macellazione. Le analisi hanno rivelato tracce di molecole autorizzate ma che possono essere somministrate ai cavalli solo a determinate condizioni. Tuttavia, l’agenzia ha affermato che nessuna carne non conforme è entrata nella catena alimentare.