Caro Salvagente, ci hanno tagliato un pezzo della colonna del gas per una bolletta di 253€ non pagata. Non pagata per un nostro errore. Abbiamo pagato il giorno dopo e inviato copia del venuto pagamento. Ci hanno inviato il preventivo per il rialacci, preventivo che abbiamo accettato e spedito al fornitore.
Da allora è passato più di un mese e non si sa cosa dobbiamo fare. Ogni volta che chiamiamo ci dicono cose diverse e il fornitore dà la colpa a chi ha tagliato il gas e questi al fornitore. Oggi ci sono arrivate in posta ben 2 lettere uguali con un contratto per la fornitura. Siamo in casa con 3 bambini picoli e non sappiamo più cosa fare.
Alin Feher
Caro Alin, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile delle utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia, di chiarirci come comportarsi in questi casi. Ecco cosa ci ha risposto.
Il taglio della colonna del gas, che interrompe dall’esterno il flusso del gas al contatore, avviene per morosità e in particolari casi. In pratica, in caso di morosità , come prassi, il fornitore invia al cliente un primo sollecito di pagamento e se il cliente continua a non pagare, verrà inviata la messa in mora con preavviso di distacco. Decorsi i termini indicati nella messa in mora, il distributore procede con la sospensione dell’utenza, cioè appone i sigilli al contatore del gas, così che il flusso di gas metano venga interrotto. Chiaramente la sospensione dura fin quando il cliente non salderà il suo debito verso il fornitore.
Una volta effettuato il pagamento, il distributore provvede a riattivare il servizio entro un giorno lavorativo dalla ricezione della richiesta da parte del fornitore.
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Può però succedere, che il distributore non riesca a sospendere il servizio perché il contatore non è accessibile, cioè è posizionato all’interno dell’abitazione o comunque nella proprietà del cliente e il tecnico potrebbe essere impossibilitato ad accedere perché l’inquilino è assente o si rifiuta di aprire.
In questi casi, il distributore comunica al venditore se è fattibile tecnicamente questo taglio della colonna; allo stesso tempo, il cliente viene avvisato con raccomandata, nella quale verranno anche indicati i costi per questa operazione.
Il fornitore, in seguito al taglio della colonna, avvia la procedura di cessazione amministrativa, cioè la chiusura definitiva del contratto.
Il sig. Faher deve aver pagato  anche i costi addebitati dal distributore per il taglio colonna e i costi di riallaccio. Solo dopo aver accettato il preventivo contenente tali importi, e pagato queste spese, ci sarà l’intervento del distributore per il riallaccio del gas.
A questo punto, il contatore in questione risulta contendibile, cioè può essere riattivato, e il cliente potrà fare il nuovo contratto.
Dopo tutta questa procedura, il cliente, per poter riattivare il servizio, deve sottoscrivere un nuovo contratto con un altro gestore. Attenzione, però, perché il fornitore precedente, potrebbe non voler più contrattualizzare il cliente, in quanto magari lo considera come cliente non regolare nei pagamenti. È una facoltà che ha ogni gestore e di conseguenza, l’unica cosa da fare è presentare richiesta ad altro fornitore, che valuterà quanto ricevuto.
Da quanto scrive il sig. Faher, non so se quanto sopra esposto è stato eseguito e comunque nel caso in cui la procedura si sia svolta regolarmente e il problema sia il fornitore, il tentativo, come già detto, è quello di richiedere il nuovo contratto ad un gestore diverso.