Scatta il fermo pesca nell’Adriatico e stop al gambero rosso nel Tirreno

PESCA TRUFFE

Meno pesce fresco al bancone – e più alto il rischio frodi – per effetto di doppio fermo pesca: fino al 16 settembre si fermano i pescherecci nel tratto di costa da San Benedetto e Termoli; interdetta fino a fine anno invece la pesca a strascico in profondità per il gambero rosso e viola nel Mar Tirreno.

Quest’ultima decisione, lamenta la flotta ligure, è giunta inaspettata a due giorni da Ferragosto per effetto di una contestatissima circolare del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che ha fatto scattare proteste.

Di diverso avviso invece il fermo pesca nell’Adriatico che, come da diversi anni a questa parte, era stato programmato. E così dopo che he la flotta aveva già interrotto le attività da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari, ora fino al 16 settembre è scattato il blocco delle attività nel tratto tra il Sud delle Marche, l’Abruzzo e il Molise. “Il fermo cade quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – poiché il blocco dell’attività va a sommarsi all’aumento drastico della riduzione delle giornate di pesca imposta dalla normativa europea, per le imbarcazioni operanti a strascico. Le giornate di effettiva operatività a mare sono scese per alcuni segmenti di flotta, per i segmenti di maggiore tonnellaggio, a circa 140 all’anno, rendendo non più sostenibile l’attività di pesca considerata anche l’assenza di un efficace sistema di ammortizzatori e di valide politiche di mercato capaci di compensare le interruzioni”.

Ancora di più occorre essere accorti quando si compra il pesce per evitare truffe (pesce surgelato fatto passare per frescosostituzioni di specie).

Le truffe più frequenti

Il pesce spada, insieme al tonno, è tra i pesci di grande taglio ad essere più ricercati e allo stesso tempo più soggetti alle frodi. Il tasso di contraffazione aumenta anche per il fatto che queste specie sono vendute in tranci e ciò spesso rende ancora più difficile l’identificazione. Alcuni accorgimenti però possono aiutarci. Al posto dello spada spesso ci “rifilano” lo smeriglio, il marlin oppure la verdesca. “Il trancio dello spada – spiegava al Salvagente Valentina Tepedino, veterinario, direttrice di Eurofishmarket.it – si caratterizza perché il muscolo rosso (la parte più irrorata dal sangue) ha una forma di àncora e non raggiunge mai la pelle” come invece succede invece nel marlin il cui colore è decisamente più scuro rispetto al chiaro dello spada. Nello smeriglio invece il muscolo rosso assume una forma tondeggiante e posizionata al centro. “Qualora il trancio è spezzato a metà, l’àncora dello spada – aggiunge l’esperta – prende le sembianze di una mezza luna che non toccherà mai l’esterno della pelle”.

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Sul tonno invece le frodi più che sulla sostituzione di specie si concentrano sull’utilizzo di additivi. Può capitare che venga spacciato un pinne gialle (la cui carne è molto rossa) per tonno rosso (più roseo) ma sono molto più diffusi i casi di contraffazione con additivi. Il succo di rape rosse è un ‘colorante’ fatto rientrare come ingrediente che però spesso viene impiegato per nascondere un trattamento chimico vietato: l’uso del monossido di carbonio che serve a mascherare la reale colorazione del prodotto”.

Una delle contraffazioni più difficili da smascherare è quella del filetto di cernia sostituito con la brotula o il pangasio.

Altro pesce incline a essere camuffato è la sogliola. “Nel fresco intero spesso assistiamo una sostituzione ‘interna’: viene spacciata una specie meno pregiata, come l’atlantica (Solea senegalensis), per la migliore vulgaris che costa il 30-40% di più. Nello sfilettato invece viene usato l’halibut, il pesce piatto più lungo al mondo visto che può raggiungere anche un metro”. L’occhio però in questo caso può aiutarci: “Il filetto di halibut – spiegava al Salvagente la Tepedino – è più spesso di uno di sogliola”.