Consiglio Ue, la denuncia di Foodwatch: le linee guida sugli sponsor non sono efficaci

Le linee guida che dovranno regolare le sponsorizzazioni degli Stati membri che a turno assumono la presidenza del Consiglio europeo non garantiscono l’indipendenza delle scelte politiche. È la denuncia di Foodwatch che nel 2019 aveva segnalato al Mediatore europeo la sponsorizzazione della presidenza rumena da parte del colosso delle bevande analcoliche Coca-Cola. La denuncia si era conclusa nel giugno 2020 con le osservazioni del Mediatore: “poiché la presidenza fa parte del Consiglio, è probabile che le sue attività siano percepite dal pubblico europeo più ampio come collegate al Consiglio e all’UE nel suo insieme. In quanto tale, il ricorso al patrocinio da parte della Presidenza comporta rischi reputazionali che il Consiglio dovrebbe affrontare. Il Mediatore ha pertanto raccomandato che, per attenuare tali rischi, il Consiglio fornisca orientamenti agli Stati membri sulla questione del patrocinio della Presidenza”.

Linee guida che sono state redatte – come ha spiegato la ong – ma non sono tali da garantire l’indigenza degli stati membri: “Gli stati membri non sono capaci di dissociarsi dagli interessi delle imprese e continuano a mettere a rischio la reputazione dell’Ue. La trasparenza su chi sono gli sponsor e sui criteri di aggiudicazione, sull’oggetto e sui vantaggi sono solo “incoraggiati, a loro discrezione” denuncia Foodwatch che avrebbe voluto una decisione più coraggiosa, ovvero il divieto assoluto di sponsorizzazioni da parte di grandi aziende.

D’altronde, se è vero che negli anni gli Stati membri che hanno accettato soldi da aziende private  – l’Austria nel 2018 (Porsche, Audi, Microsoft e altri); la Bulgaria nello stesso anno (oltre 50 sponsor); Malta nel 2017 (BMW, AirMalta e Microsoft); l’Estonia nello stesso anno (Microsoft, Mercedes, BMW) e la Slovacchia nel 2016 (Peugeot, Orange, Microsoft) –  è anche vero che nel 2020 la Germania ha rinunciato a qualsiasi sponsorizzazione dimostrando che è una cosa possibile. “Non c’è motivo per cui altri non dovrebbero seguire il buon esempio” ha commentato Suzy Sumner di Foodwatch concludendo che “la ong si concentrerà in particolare sulla Francia, che assumerà la presidenza dell’Ue nel gennaio 2022”. Foodwatch France ha già scritto una lettera nel febbraio 2021 al presidente Macron, chiedendogli di impegnarsi per una presidenza francese senza sponsorizzazioni, né attraverso donazioni in denaro né in natura. “Stiamo ancora aspettando una risposta ufficiale, ma manterremo alta la pressione” ha concluso la ong.