Per la giornata mondiale delle api, raccontiamo una storia che ci sembra un esempio di come la lotta degli apicoltori innamorati del loro lavoro si trovino assediati dall’uso indiscriminato di fitofarmaci che mettono a rischio i loro impollinatori. È la storia di Gaspare Pirrone, che fa parte di una famiglia di apicoltori da generazioni, ad Alcamo, nel trapanese. “Da duecento anni”, specifica orgoglioso al Salvagente, “Ho 62 anni, una vita passata a fare miele, fornire i nuclei di famiglie di api a chi ne aveva bisogno, andare nelle scuole a raccontare ai bambini l’importanza delle api”. Eppure, nonostante ciò, a causa di diserbanti e insetticidi spruzzati in maniera indiscriminata nei campi vicini, gli sono morte circa due milioni di api in 45 arnie.
La storia di Gaspare Pirrone
“Queste morie avvengono spesso, solo che gli apicoltori non denunciano per paura di ritorsioni” spiega Pirrone, che invece decide di denunciare alle autorità competenti l’uso di diserbanti in presenza di fioriture. Nel giro di pochi giorni subisce il furto di tutte le famiglie superstiti tranne due sciami lasciati e sigillati con nastro adesivo in segno intimidatorio: “Lo scotch vuol dire ‘tieni la bocca chiusa’.
I pesticidi vietati usati indiscriminatamente
“Io è da una vita che mi batto per la natura, per la legalità, non mi ferma nessuno” dichiara Pirrone, “Il danno è stato creato perché è stato trattato un campo in fioritura. Quando fanno il corso per il patentino è detto chiaramente, ed è scritto anche nell’etichetta che non si può perché fa male agli impollinatori. Purtroppo, la gente che compra pesticidi vietati come fosse il latte, perché anche se servirebbe il patentino, spesso li comprano sottobanco (lo racconta pure il Salvagente con inchiesta nel numero di maggio, ndr)”. E infatti Pirrone fa fare le analisi e trova tracce di un insetticida, Dursban, che contiene clorpirifos, vietato dal gennaio 2020 (ma consentito fino a esaurimento scorte), e di un diserbante al glifosato, di cui ha trovato anche le confezioni buttate nel campo.
La manifestazione in sostegno dell’apicoltore
Dopo l’avvelenamento e i furti, l’Associazione regionali degli apicoltori siciliani corre in aiuto di Pirrone, e chiama a raccolta gli altri colleghi siciliani, per tornare a sollevare il problema del glifosato. E lo fa con una iniziativa di protesta che si terrà il prossimo 22 maggio, invitando tutti gli apicoltori siciliani a partecipare. Aras installerà, nell’azienda di Pirrone, un apiario dedicato al bio monitoraggio ambientale; le famiglie d’api, donate dai soci, verranno gestite da Pirrone e saranno periodicamente sottoposte ad analisi. Il Presidente Aras Giovanni Caronia dichiara: “Costruiamo con i fatti la resistenza contro chi pensa di continuare ad avvelenare e a distruggere impunemente l’ambiente” e sottolinea l’importanza che vada avanti la proposta di legge siciliana sull’agroecologia elaborata dalla deputata Palmeri e da decine di associazioni professionali e ambientaliste riunite nel coordinamento agroecologia Sicilia 2030 e in attesa da mesi di essere discussa dal Parlamento Regionale.”
Per partecipare l’appuntamento è sabato 22 maggio alle 9 nell’azienda di Gaspare Pirrone. Per conoscere il luogo d’incontro contattare la segreteria al 3476206433 o inviare una mail all’indirizzo [email protected]
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