Lo scandalo delle uova al fipronil che nel 2017 ha messo in allarme tutta l’Unione europea ha un responsabile, anzi due. Il Tribunale olandese ha infatti condannato ad un anno di prigione i due gestori di Chickfriend e Chickclean per aver usato fipronil, un insetticida tossico per l’uomo, negli allevamenti di pollame nei Paesi Bassi ed aver messo in pericolo la salute pubblica.
I due si erano presentati agli allevatori con la soluzione per tenere sotto controllo gli acari rossi del pollame, una malattia che affligge gli animali e può provocare una riduzione della produzione di uova e ad una maggiore suscettibilità alle malattie. Dunque – ha sostenuto il tribunale – i due hanno venduto consapevolmente un prodotto per disinfettare i pollai che conteneva fipronil, un insetticida vietato perché tossico, causando rischi per la salute, danni ambientali ed economici.
Cronologia dell’incidente
Lo scandalo delle uova al fipronil è scoppiato nell’agosto del 2017 quando l’autorità olandese per la sicurezza dei prodotti (Nvwa) aveva rintracciato la presenza di fipronil, un insetticida tossico per l’uomo, in molte uova vendute in Olanda, Belgio e Germania. L’Nvwa aveva spiegato in un comunicato che i residui trovati erano “così alti che il loro consumo rappresenta un grave pericolo per la salute pubblica“. L’allerta aggiunse anche l’Italia.
La corte ha concluso che il fipronil era il principio attivo di Dega-16, Dega 1 L, Dega P, Fyprorein, Fyprocleaner e Menthol-vanto. Ha aggiunto che l’amitraz è stato utilizzato in Miteclean per combattere gli acari rossi. Entrambe le sostanze, comunque, non erano autorizzate per essere utilizzate per il controllo degli acari rossi.
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I due responsabili dello scandalo avevano acquistato la maggior parte dei prodotti da un fornitore belga e li hanno utilizzati per il controllo degli acari rossi senza rendersi conto che tutte le sostanze non fossero autorizzate.