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Aggiungevano diglicerina al vino e tanto è bastato per far scattare un’ispezione dei carabinieri forestali ai loro locali. La cantina vinicola Terre d’Oltrepò è stata oggetto di una visita dei carabinieri dopo l’esposto di un’azienda della grande distribuzione in seguito ai risultati di un’analisi di rito su un campione di vini, che aveva evidenziato la presenza di diglicerina ciclica, una sostanza adulterante derivata da due molecole di glicerina legate tra loro in modo diverso dal normale. Quel vino è stato ritirato dalla filiera di vendita e ne è seguito un esposto ai sensi della legge.
L’aggiunta di glicerina nel vino è vietata: seppur non si tratta di una sostanza problematica per la salute, questa serve a “modificare il vino” ammorbidendone il gusto.
Ne è seguita l’apertura di un’inchiesta a a Pavia, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Pietro Mazza, che ha iscritto sei imprenditori e professionisti dell’Oltrepo pavese nel registro degli indagati e ha disposto le perquisizioni, finalizzate a cercare eventuale vino dello stesso lotto analizzato e accertare l’eventuale presenza di diglicerina con prelievi e campionamenti che verranno analizzati in laboratorio.
La cantina ha giĂ fatto sapere che “i fatti si riferiscono allo scorso anno e non sono dipesi dalla dalla cantina e dai soci e su cui la cantina stessa si era giĂ attivata con i propri professionisti e tecnici, con l’ausilio di laboratori terzi, per garantire la necessaria trasparenza in merito.
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La cantina spiega che “opera nel pieno del rispetto della legalitĂ e non ha mai proceduto all’utilizzo di sostanze vietate nei propri vini”. “Terre d’Oltrepò – si legge infine sulla nota della cantina – è certa di poter fornire ogni necessario chiarimento a tutela dell’immagine e del nome della cantina stessa, dei propri soci e dell’intero territorio”.