Rimangono ancora a secco le tasche delle famiglie indigenti che pur avendo diritto ai bonus sociali su luce e gas, che dal 1° gennaio dovevano percepire automaticamente, non hanno visto un euro accreditato in bolletta. Per questo il capogruppo cinque stelle alla Camera, Davide Crippa alla Camera (M5s), insieme ad altri deputati del movimento, ha presentato un’interpellanza ai ministeri per lo Sviluppo economico e Transizione ecologica.
Un iter accidentato
I bonus dovevano essere erogati in modo automatico sin dall’inizio del 2021, ma a causa di diverse problematiche connesse alla sua implementazione, il processo è stato momentaneamente sospeso. Lo scorso 17 dicembre 2020, il Garante della Privacy, nell’ambito del parere sullo schema di deliberazione dell’autorità di settore, Arera, ha espresso una serie di rilievi critici chiedendo, tra le altre cose, che vengano trasmessi solo i dati personali strettamente indispensabili per l’erogazione dei bonus. Intanto, i comuni e i caf non possono più accettare le domande specifiche per l’ottenimento del bonus sociale e quelle eventualmente inoltrate non saranno considerate valide ai fini del riconoscimento, mentre sono tutt’ora in corso di definizione le modalità applicative di gestione del flusso informativo tra l’Inps, che detiene i dati relativi agli Isee ed il Sistema informativo integrato di Acquirente Unico che invece detiene i dati dei punti di fornitura. Arera ha spiegato che nella fase di prima applicazione, le verifiche funzionali all’ammissione alle agevolazioni (bonus 2021) saranno avviate a luglio. Un tempo lunghissimo.
L’interpellanza
Davide Crippa chiede, nell’interpellanza: “Quali iniziative di competenza, e con quali tempistiche e modalità , il Ministro interpellato intenda adottare sul piano normativo per risolvere le problematiche rappresentate in premessa e rendere operativo il meccanismo di assegnazione automatica in bolletta dei bonus sociali per disagio economico, al fine di porre rimedio alla crescente difficoltà per le famiglie indigenti di far fronte al pagamento delle utenze, soprattutto in questa fase di grave crisi economica causata dalla pandemia”.
La misura transitoria proposta da Unc
” Le famiglie in difficoltà non possono attendere il bonus fino a luglio, anche se poi riceveranno gli arretrati da gennaio” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Dato che non si è ancora pronti per far partire questo automatismo, serve un regime transitorio” prosegue Vignola. “Le famiglie sono rimaste nella terra di nessuno. Non possono più presentare domanda, dato che è previsto l’automatismo, ma il bonus arriverà solo a luglio. Ma 7 mesi sono troppi per chi ha un Isee di appena 8.265 euro. Per questo serve con urgenza un regime provvisorio in cui si possa tornare a presentare la richiesta presso i Comuni o i Caf, in attesa dell’assegnazione automatica in bolletta e, per chi già riceveva il bonus, sia prolungato oltre la scadenza dei 12 mesi, in modo che possa continuare a percepirlo, salvo conguaglio successivo” conclude Vignola.