
Caro Salvagente, ma è necessario continuare a pagare in bolletta le spese per il “trasporto di energia”? Tra le tanti voci della bolletta questa cosa significa?
Giuseppe Musolino
Caro Giuseppe, sono davvero in molti a non capire le (troppe) voci della bolletta elettrica. Approfittiamo della sua domanda per fare il punto con Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia.

È composta da una quota fissa, indipendente dai consumi, da una quota variabile, calcolata in base ai consumi e quindi all’energia trasportata e, da una quota potenza, proporzionata in base alla potenza del contatore.
Questo parametro è stabilito dall’ARERA, quindi il prezzo non varia tra i diversi fornitori e va pagato, non si applicano sconti o detrazioni di alcuna natura.
Altra componente della fattura è la spesa dell’energia, che comprende tutte le componenti relative alla vendita dell’energia elettrica al cliente da parte dell’azienda fornitrice ed è strettamente connessa ai consumi. Questo parametro, con l’introduzione del mercato libero, viene stabilito dal contratto tra azienda e cliente. Si compone di una quota fissa, indipendente dal consumo che quindi si paga anche in assenza di consumi e di una parte variabile, che si paga in proporzione ai kw, ed è in effetti questa l’unica parte variabile della tariffa energetica, ossia quella che determina la differenza delle tariffe elettriche nel Mercato Libero.
Abbiamo poi, la voce degli Oneri di Sistema, che va a coprire i costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico; il prezzo è sempre stabilito dall’ARERA trimestralmente, quindi non varia in base al fornitore scelto. Queste spese vanno a coprire, ad esempio, gli incentivi alle fonti rinnovabili, oppure copertura per il Bonus elettrico, sostegni alla ricerca nel settore, etc. Anche questa voce si compone di una quota fissa, (€/cliente/mese), che quindi non è legata ai consumi e, si applica solo alle abitazioni di non residenza e da una quota energia, legata ai consumi (€/kWh) quindi applicata in base all’energia consumata e di conseguenza pagata da tutti.
Infine, ci sono le Imposte, composte dalle accise, applicate alla quantità di energia consumata e non dipendenti dal contratto o dal venditore scelto, e dall’ IVA che è pari al 10% per le utenze domestiche e al 22% per quelle business.
Seguendo questo schema, riferito alle voci principali presenti nella fattura dell’energia, è evidente che l’unica voce sulla quale è possibile “trattare”, è quella del costo della materia prima; le altre voci sono presenti nelle fatture emesse da tutte le società di vendita e nella stessa misura.
Venendo al quesito posto dal Sig. Musolino, le spese per il trasporto e gestione del contatore vanno pagate; la sua domanda però ci fa venire un dubbio: ci sono alcuni fornitori che presentano la loro offerta, sostenendo di non far pagare i costi di trasporto oppure, di scontarli del 50%… avrà ricevuto una proposta di questo tipo?
Se così fosse, è evidente che stanno affermando una cosa assolutamente non vera e soprattutto che tende ad ingannare l’ignaro consumatore… quindi attenzione alle offerte che vengono proposte promettendo sconti esagerati sulle diverse voci, è un chiaro campanello d’allarme che deve portare il consumatore a desistere dal richiamo di risparmi 
Sono quelle offerte che concretamente, faranno spendere più della media di mercato.









