“Gli abitanti del territorio del prosecco devono poter dire la loro sui pesticidi. Consorzi e associazioni di categoria di produttori sbagliano a presentare ricorso per fermare la consultazione dei cittadini sull’impiego di queste sostanze. Su questioni che riguardano la salute dei cittadini non si può avere paura della volontà popolare“. Il commento di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd ed europarlamentare, è molto duro contro la decisione del Consorzio di tutela prosecco superiore Docg e delle associazioni di categoria – Coldiretti, Cia e Confagricoltura – di presentare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento del referendum consultivo con il quale gli abitanti di Conegliano Veneto chiedono di “vietare l’uso dei pesticidi su tutto il territorio comunale“.
La presenza della monocoltura in questa porzione del Veneto è diventata talmente invasiva che i vigneti del prosecco sorgono anche nei pressi dei centri urbani. Nel 2018 2.552 cittadini di Conegliano – insieme a Voldobiadene, la capitale delle bollicine più esportate al mondo – chiesero un referendum consultivo. Il sindaco chiese a tal proposito un parere a un collegio di garanti i quali nel 2019 diedero l’ok alla consultazione popolare. Il Consorzio di tutela e le associazioni di categoria degli agricoltori presentarono un ricorso al ministero dell’Interno chiedendo l’annullamento del referendum.
A giugno 2020 il Viminale ha dato ragione al Comitato referendario Conegliano senza pesticidi rigettando il ricorso e chiedendo tuttavia un parere al Consiglio di Stato. Nel frattempo il sindaco fissò nel 24 novembre 2020 la data del referendum: il voto tuttavia non si poteva tenere perché, per ragioni burocratiche, era in contrasto con le recenti elezioni amministrative.
“A quel punto – spiega al Salvagente Mario Nicastro coordinatore dei comitato referendario – il sindaco Fabio Chies ha rinviato il refendum a data da destinarsi. Troppo per il Consorzio e Coldiretti che hanno presentato un ricorso ad adiuvandum al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento del rinvio”.
“Le preoccupazioni sono legittime”, aggiunge Zanon “se poi la maggioranza dei residenti sarà favorevole a mantenere lo status quo ne prenderemo atto. Ma voler impedire, anziché incentivare, le forme di partecipazione aggiungendo ricorsi su ricorsi, è un gesto inutilmente arrogante. Non è tappando la bocca ai cittadini che si difendono le proprie ragioni“. Come andrà a finire? “Abbiamo avuto ragione già una volta, siamo fiduciosi che le nostre ragioni prevarranno”, si augura Nicastro.
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Nel frattempo i cittadini di Conegliano continuano a subire in prima persona gli effetti prodotti dall’uso massiccio di sostanze chimiche, in un’area che è diventata un’enorme monocoltura del prosecco. In Veneto infatti la vendita e l’impiego di pesticidi continua ad aumentare. La regione ha la maglia nera in questo campo: 12 chili/ettaro rispetto a una media nazionale di 5.