L’Ue toglie il biodiesel all’olio di palma dalla lista delle rinnovabili e la Malesia fa causa a Bruxelles

PALMA

Bruxelles esclude l’olio di palma dalla lista dei biocarburanti, e la Malesia annuncia azione legale. Le nuove regole approvate dall’Unione europea, infatti, tengono fuori dal computo delle energie rinnovabili il biodiesel prodotto da una delle filiere più devastanti per l’ecosistema. Le deforestazioni legate alle piantagioni da palma, infatti, hanno distrutto aree enormi di selva, sopratutto in Malesia, uno dei maggiori paesi esportatori. Adesso, come riporta AgriFoodToday, il governo malese ha intrapreso una causa per “azione discriminatoria”, davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), oltre ad aver fatto causa a Francia e Lituania, oltre all’Ue, ovvero i primi Paesi membri ad applicare le nuove regole.

Anche l’indonesia ha fatto causa

Il ministro malese Mohd Khairuddin Aman Razali ha contestato la legge europea affermando che questa scelta 2creerà indebite restrizioni commerciali per l’industria dell’olio di palma del Paese”, ha detto l’esponente del Governo. Anche l’Indonesia, primo paese esportatore del mondo di olio di palma, ha avviato una causa in sede Wto.

Il paradosso dell’olio di soia

Da qui al 2030 sarà vietato aggiungere olio di palma nel biodiesel e l’olio di soia, altra coltivazione responsabile di land grabbing e deforestazione, si candida a sostituirla. Secondo la Ong Transport & Environment entro il 2030 la richiesta europea di olio di soia potrebbe aumentare fino a 4 volte rispetto ad oggi e – come mostra l’infografica sotto – un’area di foresta – stimata tra i 2,4 e i 4,2 milioni di ettari – grande quanto l’Olanda scomparirà in Sud America, con la possibile emissionedi altri 38 milioni di tonnellate di CO2.