Decreti tecnici approvati, i produttori di mangimi: “Gli Ogm ci servono”

Il giorno dopo lo stop all’apertura agli Ogm in commissione Agricoltura della Camera si moltiplicano le reazioni da parte delle associazioni portatrici di interesse, e non tutti sono positivi. Secondo Assalzoo, che rappresenta i produttori di mangimi in Italia, “Il voto espresso ieri dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è un netto passo indietro rispetto alla necessità di perseguire una revisione delle norme europee in materia di biotecnologie per il miglioramento genetico”. Quello che pesa ad Assalzoo, infatti, è che il parere condizionato dall’esclusione di qualsiasi riferimento a coltivazioni non consentite in italia, nega “Il valore delle nuove tecniche di miglioramento genomico (NBT) e dei benefici che esse possono apportare al settore agroalimentare italiano ed europeo”.

Le proteste dei produttori di mangimi

L’attuale quadro legislativo europeo, secondo l’interpretazione della Corte di Giustizia Europea, prevede infatti che la disciplina degli Ogm si applichi anche alle nuove biotecnologie per il miglioramento genetico, considerate assimilabili agli organismi genericamente modificati. Giulio Gavino Usai, responsabile economico. Assalzoo spiega al Salvagente: “Al di là della posizione della Corte Ue, ci sono le affermazioni del mondo scientifico che vanno in una direzione completamente opposta, basterebbe sentire l’associazione genetica agraria per avere la conferma che parlando di Nbt si parla di una cosa completamente diversa dagli Ogm”.  Secondo Usai, “Attraverso gli Nbt noi potremmo avere il sistema che consenta alla nostra agricoltura di essere molto più competitiva, potremmo affrancarci per una buona parte dalle importazioni, tra l’altro proprio di quei prodotti Ogm che vengono osteggiati. Si potrebbe garantire una maggiore tutela della biodiversità, recuperare un sacco di varietà vegetali tipiche della nostra agricoltura, che stanno morendo, producendo in maggiore quantità e in migliore quantità”.

Una posizione che cozza con la storia

Una posizione che appare sovrapponibile nei risultati a quelle proposte dagli ambientalisti, ma con punti di partenza opposti: E in effetti va detto che i dati a nostra disposizione a livello statistico ci dicono che nei mercati in cui gli Ogm – in mano a grosse corporation – sono penetrate, la biodiversità delle colture è entrata in crisi, e la soluzione ai problemi di sovranità alimentare è rimasta un miraggio. Inoltre, Assalzoo sembra non tenere conto del principio di precauzione che guida la normativa europea in ambito di sicurezza alimentare: se vale per gli Ogm su cui esistono diversi studi da decenni, non si capisce perché per gli Ntb le regole dovrebbero essere allentate.

Esultano le associazioni ambientaliste

Ma per una realtà che protesta, ce ne sono tante che esultano per la vittoria in commissione Agricoltura. “La commissione Agricoltura della Camera – commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – ha accolto le preoccupazioni e le proposte fatte dalle 25 associazioni (da Greenpeace a Legambiente, fino a Wwf, Lipo e Campagna Stop Ttip-Ceta, Ndr), che si sono espresse contro quei decreti che contenevano un’apertura agli Ogm. Un risultato importante dovuto al lavoro che abbiamo fatto, a tutte le voci e le persone che si sono spese per denunciare questo pericolo”.  Le associazioni spiegano: “La brutta pagina del parere espresso dalla Commissione Agricoltura del Senato è, così, superata. Il futuro ministro dell’Agricoltura sarà chiamato a rispettare i vincoli posti dai pareri espressi alla Camera. In tutti si chiede, infatti, il rispetto  della sentenza della Corte europea di Giustizia che ha stabilito che alle NBT  si applicano senza eccezioni o deroghe le norme oggi esistenti per gli Ogm, unitamente allo stralcio dei riferimenti relativi agli Ogm nei decreti in esame, a conferma della natura di Paese libero da OGM dell’Italia. Ci impegniamo comunque a monitorare le decisioni del Mipaaf, affinchè sia rispettata la volontà democratica espressa alla Camera”.

 

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