Cosa fare se l’amministratore di condominio svuota i conti degli assistiti

Non solo il vicino rumoroso o le infiltrazioni d’acqua dal piano di sopra. Tra gli incubi maggiori di chi vive in condominio c’è anche quello di affidarsi a un amministratore disonesto che fa la cresta sui versamenti dei residenti. E infatti avere una contabilità affidabile e trasparente per non rischiare di essere truffati, è il primo desiderio per il 43% degli intervistati in un sondaggio effettuato telefonicamente su sette mila famiglie e realizzato da Condes, società specializzata in amministrazione condominiale. Ancora prima di desiderare un vicino di casa poco rumoroso (20%) che non si diletti con il trapano a qualsiasi ora o che non cammini per casa con i tacchi, e del desiderio di affidarsi a un amministratore condominiale che sia in grado di risolvere rapidamente i problemi (37%).
E in effetti è frequente imbattersi in episodi di amministratori che si sono dileguati svuotando i conti correnti dei propri assististi. L’ultimo caso di appropriazione indebita da parte di un amministratore è avvenuto lo scorso luglio a Ivrea. Ma ci sono casi anche a Napoli, Milano o Bari, fotografando un malcostume generalizzato, da nord a sud nella nostra penisola.

L’importanza della trasparenza contabile

“La trasparenza contabile – spiega Marco Suisola, presidente di Condes – è un elemento fondamentale nella gestione condominiale. L’aspetto deleterio per i condòmini che hanno subito una truffa è che, nonostante abbiano pagato regolarmente le rate condominiali, compresi gli extra per lavori straordinari, si ritroveranno costretti a pagare nuovamente. Altre volte, invece, veniamo a conoscenza di migliaia di casi nei quali nei bilanci del condominio mancano delle cifre parziali oppure non si comprende come siano stati spesi i soldi. Una vera giungla nella quale districarsi che nasce quando l’amministratore può fare ciò che vuole senza offrire ai condòmini mezzi di controllo”.

Come comportarsi in caso di appropriazione indebita

Con la sentenza n.19519 del 30 giugno 2020 in tema di appropriazione indebita, la Corte di Cassazione ha chiarito come l’amministratore di condominio che confonde il proprio patrimonio con quello condominiale commette il reato di appropriazione indebita anche qualora la sua gestione sia stata regolare. Dunque, ciò che rileva non è il risultato economico della gestione, bensì la modalità della stessa. L’appropriazione indebita, quindi, è solo uno dei reati nei quali il Condominio rischia di essere vittima. “Innanzitutto, un amministratore che ha commesso un reato a danno del Condominio deve essere revocato dall’Assemblea”, sottolinea l’avvocato Emanuele Fierimonte, del team legale di Condes. “Successivamente alla nomina del nuovo amministratore, i condòmini dovranno sottoporre a quest’ultimo la problematica e conferirgli il mandato a sporgere formale denuncia querela nei confronti dell’amministratore destituito. Chiaramente, i condòmini dovranno agire congiuntamente proprio in quanto il reato viene commesso a danno non dei singoli, bensì della compagine condominiale. Al fine di evitare una archiviazione, la denuncia querela deve essere corredata della documentazione necessaria”.