Microonde, questo sconosciuto. Quanto è pericoloso in cucina?

La cucina è da sempre il cuore di una casa; è il luogo dove si conserva, si prepara e oggi con la necessità di recuperare spazi grazie alla cucina abitabile è un luogo dove spesso si consumano i pasti principali e dove i legami familiari e amicali ne escono rafforzati. Uno degli elettrodomestici che oramai è presente in quasi tutte le case, anche se talvolta lo si usa in modo molto limitato, è il forno a microonde. Storicamente le microonde sono state predette oltre 160 anni fa ma è stato il fisico Hertz a dimostrarne la loro esistenza alla fine dell’800. Nonostante siano elettrodomestici di casa, per molti rappresentano ancora un mistero e nel migliore dei casi i forni a microonde restano sottoutilizzati e utili per scaldare il latte, sciogliere il burro o scongelare qualcosa in fretta.

Non uso il microonde perché produce degli alimenti radioattivi quindi pericolosi per la salute

FALSO In questo caso avviene il fenomeno che in inglese è chiamato delle “false friends” ovvero parole che ci inducono in errore nella loro comprensione perché accendono un circuito errato di associazione. Un alimento “irradiato”, ovvero trattato con il microonde, è cosa ben diversa da un alimento “radioattivo”. La differenza è che nel primo caso l’alimento non emette particelle radioattive per cui non è assolutamente pericoloso per la salute dato che nessuno isotopo radioattivo è coinvolto, ma solo delle radiazioni elettromagnetiche. Nel caso, invece, degli alimenti radioattivi parliamo di prodotti che ad esempio provengono da aree dove vi è stata una pericolosa fuga di isotopi, pensiamo a Chernobyl o a Fukushima, e che sono realmente più o meno pericolosi perché emettono delle radiazioni pericolose per chi li ingerisce. Purtroppo, per questa incomprensione linguistica il microonde è spesso considerato pericoloso ed è sottoutilizzato mentre è potenzialmente di grande aiuto in cucina.

Il forno a microonde emette onde pericolose per la mia salute e preferisco tenerlo spento oppure quando è in funzione mi allontano il più possibile

FALSO Il forno per generare le necessarie microonde usa un Magnetron e le microonde devono avere una frequenza di 2,45 GHz tale da potere cuocere i vari cibi con tempi e potenza adatti. In realtà la lunghezza di queste microonde non è la più piccola, sono superate solo dalle onde radio, mentre i telefonini più moderni usano lunghezze d’onda fra 0,90 e 2,10 GHz ovvero più basse è quindi più relativamente più pericolose. La tecnologia 5G, oggi in discussione, utilizza delle lunghezze d’onda ancora più ampie di quelle usate dal microonde. Come tutti gli elettrodomestici il campo elettromagnetico creato dal microonde si somma a tutto ciò che in casa ci circonda, ovvero wi-fi, bluetooth, televisori, cellulari, etc. ma il suo vantaggio è che lo fa solo quando è in funzione mentre da spento è assimilabile ne più ne meno ad un “poggia polvere”. Non esiste un vero e proprio pericolo di essere investiti dalle microonde perché il Magnetron è completamente isolato dall’esterno, le microonde non possono fuoriuscire dal forno e all’apertura della porta il sistema cessa di funzionare immediatamente. Le microonde non hanno vita propria per cui spento il Magnetron non ci sono microonde che vagano in cucina e il vero pericolo può essere solo dovuto ad uno sportello che non sigilla bene il forno oppure ad una manomissione volontaria del sistema di sicurezza. Infine, tutte le onde sono parenti fra loro e come in una grande famiglia le microonde possono interferire nei “discorsi” delle onde del wi-fi di casa oppure dei cellulari.

Il microonde non mi permette di ripetere le mie ricette al meglio

VERO Il principio di riscaldamento del microonde si basa sull’attrito che le molecole di acqua creano quando sono immerse nel campo elettromagnetico, per capirsi il modo di produrre calore somiglia a quello che sviluppiamo strofinando le mani fra di loro, e questo attrito non possono crearlo gli oli o i grassi. In altre parole, il microonde non permette di friggere. Questo attrito ha il vantaggio che si crea in tutto l’alimento contemporaneamente e la cottura avvenendo dall’interno del cibo, è più veloce ed omogenea. La cottura tradizionale avviene invece a partire dall’esterno verso il cuore dell’alimento, questo richiede tempi di cottura più lunghi con il rischio di bruciarlo per la dimenticanza dovuta ad una telefonata o a una trasmissione televisiva da non perdere. Lo svantaggio del microonde è di non creare la crosticina che a molti piace; tutto è colorato omogeneamente ma in modo meno attraente e talvolta con un sapore meno appetibile. La classica crosticina è ricreata nel forno a microonde abbinando un classico grill. I tempi di cottura si modificano rispetto alle ricette tradizionali per cui l’alternativa a sopportare più di un insuccesso, è quello di affidarsi all’esperienza di un ricettario ad hoc o di chi già conosce questa cottura diversa dalla solita. Per concludere, spesso sembra paradossale che al termine di una cottura ultrarapida, si chieda di attendere e far riposare il prodotto nel forno qualche minuto. In effetti, questo tempo di riposo è un modo per ridurre i rischi collegati alla temperatura troppo elevata che non sempre ci aspettiamo e permettendo di raffreddarsi a quanto abbiamo preparato riduciamo il rischio di scottarci inavvertitamente. Ricordiamoci che il contenitore restando freddo non ci avvisa che siamo a contatto di un alimento molto caldo e questo può provocare delle scottature alquanto fastidiose.

Il microonde non mi permette di usare tutti i contenitori che ho in casa

VERO L’utilizzo di contenitori idonei al microonde permette di apprezzarne i suoi vantaggi e di ridurre i rischi. Le microonde non hanno problemi con il vetro, la porcellana, alcune plastica, la carta, il legno, mentre i contenitori metallici creano effetti pirotecnici che possono danneggiare il forno in maniera irreversibile. Le stesse pellicole possono esser utilizzate ad esempio per velocizzare la preparazione di patate bollite adatte ad un gateau o ad una insalata fresca e il pericolo degli ftalati è alle spalle essendone proibito il loro utilizzo. Vale la pena di aggiungere che anche i contenitori di plastica devono essere adatti per l’uso col microonde e devono reggere alle temperature di cottura per evitare la cessione di composti indesiderati. L’ideale sono i contenitori in pyrex e di porcellana da forno mentre vanno evitati i contenitori decorati con oro o con dei metalli che salterebbero al primo utilizzo nel microonde. L’importante è che il contenitore non si riscaldi, se abbiamo dei dubbi possiamo testarli prima e sentire se restano freddi al tatto, altrimenti cambiamo contenitore senza avere alcun dubbio.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Cucinare a microonde mi permette di non avere grosse perdite di vitamine o altre molecole utili per stare meglio

VERO La cottura a microonde è considerata molto conservativa, i vari studi fatti riportano che non ci sono dati sullo sviluppo di molecole tossiche per chi lo usa e che non è correlabile a nessuno aumento nello sviluppo di tumori per la debolezza delle microonde rispetto persino alla luce solare e agli ultravioletti. I vari studi che troviamo in rete sono scientificamente poco solidi e rappresentano uno dei più comuni casi di fake news difficili da eliminare. Il microonde ha il vantaggio di non usare forme di calore diretto e questo permette di conservare al meglio il contenuto di vitamine e di altre molecole che invece riducono la loro concentrazione soprattutto perché si disperdono nell’acqua di cottura. Nel microonde l’acqua di cottura è presente nell’alimento e non serve aggiungerne. Il microonde è molto simile da questo punto di vista alla cottura a vapore e quindi non richiede l’uso di acqua per cuocere mentre le perdite per le proteine, gli zuccheri o i grassi durante la cottura a microonde sono simili a quelle osservate nella cottura tradizionale.