L’Antitrust ha multato la famosa azienda di cioccolato per 70mila euro per aver diffuso informazioni equivocabili riguardo la sua barretta di cioccolato Chocaviar. In particolare, l’Autorità ha bollato come ingannevoli le informazioni sulla percentuale di cioccolato contenute sulla confezione. Si legge nel bollettino settimanale Antitrust: “Sul frontpackd elle confezioni del “chocaviar” è presente il claim “75% ricoperto farcito cuor di cacao”, accompagnato da un pittogramma costituito da un bollino di forma circolare recante al centro la percentuale “75%”, contornata, lungo la circonferenza, dalla dicitura “barretta chocaviar extra fondente – cocoa 75%”. Peccato, poi, che ad una lettura degli ingredienti, questa percentuale non corrisponde se non quando si parla della granella di cioccolato extra fondente che ricopre il cioccolatino.
Scrive l’Autorità: “L’enfasi attribuita alla misura percentuale di un ingrediente (il cacao), attraverso l’indicazione “75% ricoperto farcito cuor di cacao”, presente sul frontpack dell’alimento, seguita da un pittogramma che riporta la medesima percentuale (75%) e la dicitura “barretta chocaviar extra fondente – cocoa 75%” – in assenza di ulteriori specificazioni, contestuali e di pari evidenza grafica, circa l’effettiva consistenza della percentuale di cacao contenuta nel prodotto – inducono il consumatore medio a ritenere erroneamente che la vantata percentuale di cacao sia riferita al prodotto nel suo complesso, anziché solo al suo involucro esterno (le microsfere che costituiscono la granella). Ne consegue che il consumatore medio è tratto in inganno in relazione a una caratteristica essenziale del prodotto che intende acquistare ed è indotto, pertanto, ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”.
L’Agcm fa anche notare che “la circostanza che le indicazioni sull’effettiva percentuale di cacao presente nella barretta siano riportate sul retro della confezione non è idonea ex se, contrariamente a quanto sostenuto dal professionista, a sanare l’equivoco ingenerato nel consumatore nella fase di “primo contatto”, in considerazione dell’enfasi volutamente attribuita all’informazione concernente la percentuale di cacao e derivante dalla sua stessa collocazione grafica. La medesima appare, infatti, posta con grande risalto sulla parte frontale della confezione del prodotto commercializzato”.