Animal Equality ha lanciato la campagna “Fermiamo la strage dei pulcini maschi”, con un appello al Governo italiano per chiedere che anche le istituzioni appoggino pubblicamente e promuovano l’introduzione di tecnologie che evitino l’uccisione sistematica dei pulcini maschi nell’industria delle uova. Come mostrano anche le immagini di Aussie Farms allegate all’appello e dal report esclusivo realizzato dai ricercatori di Animal Equality, i pulcini maschi vengono uccisi appena nati all’interno degli incubatoi, triturati vivi o soffocati in modo brutale. (continua dopo il video)
All’interno dell’industria delle uova infatti, i pulcini maschi sono considerati di fatto inutili alla produzione, poiché non sono in grado di deporre uova e neppure sono “riutilizzabili” per la carne, trattandosi di specie diverse dai più comuni polli broiler. Per questo, ancora oggi, nel nostro paese i pulcini maschi vengono uccisi subito, entro le prime 24h dalla nascita e senza l’utilizzo di tecniche di stordimento.
Eppure le alternative ad una morte così violenta esistono: Animal Equality ha svolto un’analisi di tutte le tecnologie disponibili attualmente. Queste tecnologie infatti permettono di individuare ancora in-ovo il sesso dell’embrione, evitando del tutto la nascita di milioni di pulcini maschi.
A seguito della ricerca, sono state formulate delle richieste chiare al Governo, perché anche le istituzioni si impegnino a rendere il settore agroalimentare italiano più innovativo e maggiormente attento al rispetto degli animali impiegati all’interno della filiera.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Le richieste, rivolte in particolare al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, includono:
- Favorire l’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia;
- Esprimersi pubblicamente a favore dell’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia;
- Sostenere le aziende e le associazioni di categoria che si dichiarano pubblicamente a favore dell’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia;
- La soluzione, economicamente sostenibile, esiste. È una questione di volontà, etica e rispetto della condizione degli animali coinvolti nella filiera, oltre che di trasparenza nei confronti dei consumatori.