Etichettatura, sì della Ue a indicare origine su prosciutti e salumi

PROSCIUTTI DISINFETTANTI

La Commissione europea non si è opposta al decreto italiano sull’obbligo di indicazione di origine per le carni suine trasformate, come salumi e insaccati.  Ieri, 2 luglio, sono infatti scaduti i tre mesi previsti dai regolamenti per notificare disposizioni in materia di etichettatura supplementari rispetto a quelle previste a livello Ue, come quelle sull’origine. Durante i tre mesi, come riporta l’Ansa, Bruxelles  non ha espresso parere negativo e le disposizioni italiane devono ritenersi autorizzate.

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A dicembre 2019 il governo italiano ha notificato a Bruxelles la richiesta di istituire, ai sensi del Regolaemnto 1169/11 e in modo sperimentale, l’indicazione di origine della carne suina quando è usata come ingrediente (ad esempio per i salumi, i würstel, nei cibi pronti). Una vera e propria rivoluzione se pensiamo a quanta carne suina e cosce per fare i prosciutti vengono importati in Italia per poi essere stagionati e venduti come “made in Italy”.

Coldiretti: “Tre prosciutti su 4 sono stranieri”

Coldiretti stima che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta. “Cosce provenienti in larga parte – denuncia Coldiretti – dai grandi mattatoi dei paesi del Nord, come ad esempio la struttura di Rheda-Wiedenbrück, nel distretto di Guetersloh, nel NordReno Westfalia, balzata all’attenzione delle cronache perché più di 1.550 lavoratori sono risultati positivi ai test per il Covid-19”.

Cosa dovrà essere indicato in etichetta

Il decreto sui salumi, che dovrà essere presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale per essere operativo, prevede, spiegano da Coldiretti, che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a:

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Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);

Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);

Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”.

La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.